Mai più casi come quello della Consolata. La Regione, attravero un collegato alla finziaria, renderà più severi i controlli sulle strutture socio sanitarie accreditate per evitare il ripetersi di situazioni che mettano a rischio la sicurezza e l'incolumità delle persone anziane, disabili o disagiate, ospiti di strutture presenti in Piemonte.
Lo ha assicurato l'assessore alla Sanità, Antonino Saitta, ricostruendo in Consiglio regionale, la dolorosa vicenda che ha portato all'arresto di 17 operatori accusati a vario titolo di maltrattamenti verso persone ricoverate nell'area psichiatrica della struttura. Saitta ha anche assicurato che “La Regione Piemonte si costituirà parte civile nel processo se l’autorità giudiziaria concluderà le sue indagini con il rinvio a giudizio degli operatori attualmente sotto inchiesta. La vigilanza in queste strutture - ha poi aggiunto - deve essere rafforzata e a breve con il collega alle Politiche sociali Augusto Ferrari incontreremo nuovamente tutte le commissioni di vigilanza delle Asl per richiamare con forza la priorità che la Regione Piemonte assegna ai controlli e alla vigilanza nelle strutture per anziani e disabili”.
In Piemonte sono attive circa 600 strutture che erogano prestazioni residenziali per anziani non autosufficienti, di queste circa 30 risultano a titolarità Asl e pertanto sono sottoposte a vigilanza da parte della Regione. Le strutture residenziali destinate all’accoglienza di persone disabili sono circa 300. Saitta ha ricostruito la storia della struttura di Borgo d’Ale, i numerosi controlli effettuati, ma ha concordato con il Consiglio regionale sulla necessità di modificare le regole sui controlli di queste strutture e ha sottolineato la grave responsabilità della Serena Orizzonti nella scelta del personale.
"Dal 2004 - ha però fatto notare Saitta - il Consiglio regionale non ha mai modificato le norme sui controlli. Ora dobbiamo tutti insieme procedere, la Giunta Chiamparino lo farà. Prepareremo un collegato alla legge finanziaria e già nei prossimi giorni garantisco il mio impegno per modificare le norme sui controlli che in Piemonte in 12 anni nessuno ha mai pensato di rendere più ferree, nonostante casi di maltrattamenti si siano purtroppo già verificati”.