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Arte e Cultura | 16 marzo 2016, 12:15

Il priorato cluniacense di Castelletto Cervo

DOPO LA CAMPAGNA DI SCAVI CONDOTTA DALL'UNIVERSITA' DEL PIEMONTE ORIENTALE, VIENE PRESENTATA UNA RACCOLTA DI STUDI CHE RACCOGLIE LE ULTIME RICERCHE SULL'ANTICO SITO MONASTICO

Il monastero cluniacense di Castelletto Cervo verrà aperto al pubblico il 9 aprile

Il monastero cluniacense di Castelletto Cervo verrà aperto al pubblico il 9 aprile

L’antico monastero di Castelletto Cervo appartiene sin dalla fine dell’XI secolo all’Ordine cluniacense. Gli scavi archeologici condotti dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’UPO, tra il 2009 e il 2012 rientrano in un ampio progetto finanziato principalmente dal DiSUm, dalla Fondazione Cassa di Risparmio (circa 50.000 Euro), dalla Comunità Collinare “Tra Baraggia e Bramaterra”, dal Comune di Castelletto Cervo, con il sostegno dell’Arcidiocesi di Vercelli, ente proprietario del Complesso monastico.

Le ricerche hanno riportato alla luce un complesso di grande interesse, con un chiostro e due chiese, una principale (ancora esistente) e una seconda, originariamente riservata ai monaci malati e alla liturgia funebre. L’edificio, tipico dell’Ordine, viene riscoperto a Castelletto, offrendo uno degli esempi meglio conservati dell'intera Italia settentrionale.

Oggi, mercoledì 16 marzo alle 16 l’aula magna del Dipartimento (ex cripta di S. Andrea) ospiterà la presentazione pubblica del volume “Il priorato cluniacense di Castelletto Cervo. Scavi e ricerche 2006-2014”, curato da Eleonora Destefanis, ricercatrice di Archeologia cristiana e medievale. Il volume riunisce studi molto ampi e diversificati, che restituiscono la straordinaria ricchezza di informazioni offerte dal sito, sia per il monachesimo italiano sia per il medioevo nell’antica diocesi di Vercelli. Nel libro archeologi, storici, storici dell’arte, scienziati presentano i risultati delle loro ricerche, attraverso una notevole galleria di immagini, anche con ricostruzioni tridimensionali del complesso medievale, che porta il lettore ad immergersi in un mondo lontano, ma di cui ancora oggi le strutture visibili conservano un'affascinante eco.

Alla presentazione interverranno la professoressa Germana Gandino, docente di Storia medievale (UPO) e la dottoressa Egle Micheletto, Soprintendente Archeologia del Piemonte. La presentazione del volume sarà poi replicata a Biella, a Palazzo Gromo Losa della fondazione Cassa di Risparmio di Biella, sabato 9 aprile, con gli interventi di Gisella Cantino Wataghin, già docente UPO, e Aldo Settia dell’Università di Pavia; in questa occasione sarà poi organizzata una visita guidata del complesso monastico di Castelletto a cura di Gabriele Ardizio ed Eleonora Destefanis.

redaz

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