Inizia oggi una rubrica settimanale che ci porterà a conoscere un po’ meglio i protagonisti dello sport di casa nostra.
I suoi giocatori lo considerano un eccellente motivatore, gli avversari spesso lo criticano etichettandogli il sarcastico soprannome di Mourinho. E proprio come il tecnico portoghese anche Stefano Cesano, trentunenne allenatore della Prima Categoria delle Scuole Cristiane, divide l’ambiente calcistico vercellese in chi lo ama e in chi lo odia.
Come ha iniziato la carriera di allenatore ?
Dopo aver smesso di giocare, Andrea Lazzarotto all’epoca Direttore Sportivo del Carisio mi ha proposto di iniziare ad allenare la squadra Allievi. Abito vicino a Carisio e così ho accettato di buon grado di cimentarmi in questa nuova esperienza.
Come andò quella stagione ?
Dopo una discreta stagione tra gli Allievi, la società mi ha chiesto di prendere la squadra Juniores, l’ho fatto e abbiamo vinto il campionato. Dopo sono tornato alle Scuole Cristiane, società dove ho giocato tanti anni, ho preso la Juniores, conquistando l’accesso al campionato regionale, l’anno successivo sono sceso negli Allievi e siamo giunti secondi ad un solo punto nel campionato provinciale, per poi tornare ancora nella Juniores Regionale.
Poi la chiamata in prima squadra …
Si, nell’aprile del 2014 la società mi ha detto che il giorno dopo avrei dovuto guidare la prima squadra nel recupero con il Montegiove, dato che l’allenatore della Prima Squadra si era dimesso. Da allora sono alla guida della Prima Squadra delle Scuole Cristiane.
Quale è stato fino ad ora il momento più bello della carriera ?
Le vittorie dei campionati sono sempre belle, ma in assoluto il momento più bello è quando sono entrato nello spogliatoio della Prima Squadra la prima volta e tutti i giocatori, compresi quelli più vecchi di me, mi hanno dato la loro piena disponibilità ad ascoltare e a seguirmi per raggiungere i risultati sperati.
A Vercelli non è molto amato, in particolare dai colleghi. Come mai ?
So benissimo di essere antipatico a tanti. Il motivo di questo non lo so, bisogna chiederlo agli avversari. Io chiedo sempre alla mia squadra di dare il massimo e forse le partite con le mie squadre sono sempre combattute e giocate con tanta cattiveria agonistica. Un altro mi difetto è di non essere diplomatico, di dire sempre quello che penso. Comunque devo ringraziare chi mi critica perché dà, a me e alla mia squadra, sempre tanti stimoli.
Si ispira a qualcuno come allenatore ?
No, anche se ci sono molti allenatori che stimo cerco sempre di adattare il modulo ai giocatori che ho a disposizione. Ad esempio in questa stagione abbiamo cambiato diversi moduli a seconda dei giocatori e della loro condizione fisica di quel momento.
Quest’anno come è andata ?
Abbiamo fatto molto bene puntando sulla coesione e sull’organizzazione. Una delle nostre regole è di dirci tutto all’interno dello spogliatoio nella massima chiarezza. Questo è veramente un grande gruppo che sono orgoglioso di allenare. Purtroppo siamo partiti male, con tanti infortuni e il nostro campionato è di fatto iniziato alla decima giornata. Da lì abbiamo avuto praticamente una media playoff.
Ora gli obiettivi sono cambiati ?
Siamo partiti per salvarci e lo abbiamo fatto con largo anticipo per il secondo anno consecutivo. Ora siamo ad un punto dai playoff e certamente proveremo a vincere le ultime due partite e a conquistarli, consapevoli che se non dovessimo riuscirci avremmo comunque fatto una grande stagione andando ben oltre il nostro obiettivo iniziale.
Una mano importante ve l’hanno data i giovani …
Credo molto nei giovani e penso che quelli che meritano vadano fatti giocare. La società ha degli ottimi giovani, forse tra i migliori che ci sono in circolazione, che si sono subito integrati perfettamente con il gruppo della prima squadra e in prospettiva potranno sicuramente fare delle ottime cose.
Lei alle Scuole Cristiane è come a casa, dopo queste due salvezze non le viene voglia di provare un’esperienza in un altro ambiente ?
Non avrei timori a lasciare le Scuole per fare una nuova esperienza, ma per dare il massimo ho bisogno di stare bene. Esattamente come sono sempre stato alle Scuole. Certo che per stare bene bisogna volerlo in due, se ci saranno le condizioni sarò felicissimo di rimanere e di cercare la terza salvezza in tre anni di Prima Squadra.
Che partita sarà domani a Greggio ?
Sarà sicuramente una partita molto equilibrata, loro hanno una squadra di valore con doti tecniche non indifferenti, noi siamo in un buon momento. Tutto può quindi accadere.