Falso bio: sequestri e sei denunce

Spacciavano per biologico riso ottenuto, invece, attraverso metodi convenzionali, cioè con l'utilizzo di fitofarmaci. Il tutto per ottenere un illecito guadagno, dato che il riso biologico viene pagato circa tre volte più di quello convenzionale. Per questo motivo i responsabili di sei aziende agricole che operano nel vercellese (e i cui nomi non sono stati resi noti dalle forze dell'ordine) sono stati denunciati dalle Fiamme Gialle per frode in commercio tentata o consumata. L'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Ezio Domenico Basso, si è avvalsa della collaborazione di Arpa Piemonte e ha portato al sequestro preventivo oltre 3800 tonnellate di riso. Secondo l'accusa gli agricoltori avrebbero utilizzato diserbanti non ammessi in agricoltura biologica allo scopo di aumentare le rese per ettaro, in quanto il riso bio viene pagato sul mercato il triplo rispetto a quello prodotto in agricoltura convenzionale (che, invece, ammette l’uso di diserbanti per combattere le erbe infestanti). Dopo un'analisi investigativa effettuata sulla platea dei produttori autorizzati dalla Regione Piemonte a coltivare secondo metodo biologico, si è proceduto al prelievo di campioni di terreno, acque, piantine di riso su diversi appezzamenti scelti tra quelli coltivati secondo metodo biologico, appartenenti ai soggetti di cui si sospettava la frode. L’esito delle indagini di Arpa ha consentito di evidenziare la presenza di prodotti fitosanitari non consentiti in agricoltura biologica in percentuali variabili, ma tutte superiori ai limiti di tolleranza previsti per le coltivazioni biologiche (le sostanze rinvenute nei campioni sono normalmente utilizzate in agricoltura convenzionale e non sono dannose per la salute). E' stato perciò disposto il sequestro preventivo della produzione di riso biologico delle aziende agricole interessate e per i responsabili è scattata la denuncia.