Spintoni, schiaffi, pugni e vessazioni di vario tipo. Le immagini arrivano come un pugno nello stomaco. Non è stata un’indagine facile per gli uomini della Squadra Mobile di Vercelli che hanno dovuto mettere da parte i sentimenti e guardare con professionale distacco le oltre 2.600 ore di registrazione, quasi come spettatori di un film. E proprio grazie alle immagini sono riusciti a raccogliere prove inconfutabili circa i maltrattamenti che disabili psichici erano costretti a subire all’interno della struttura “La Consolata” di Borgo d’Ale. L’operazione denominata “Resident Evil” , che ha portato all’arresto di 18 persone, è partita dalla denuncia del padre di una delle ospiti che ha notato alcuni segni sul corpo della giovane. Non soddisfatto della risposta degli operatori, che parlavano di autolesionismo, si è recato in Procura e ha effettuato denuncia per presunti maltrattamenti.
Il sostituto Procuratore Davide Pretti ha così incaricato la Squadra Mobile di posizionare una telecamera nella stanza della ragazza in modo da poter verificare se i sospetti fossero o meno fondati. Gli operatori di Polizia hanno subito capito che ciò che avveniva in quella stanza era solo una piccola parte di ciò che avveniva nella struttura. «I rumori che provenivano dal corridoio erano inequivocabili – ha spiegato il dirigente della Mobile Sergio Papulino – e così d’intesa con la Procura abbiamo deciso di posizionare altre telecamere controllando più aree della struttura. Ben presto abbiamo capito che nel piano rialzato, in cui erano ospitati pazienti più gravi, le violenze erano all’ordine del giorno». Da inizio novembre a ieri, 19 febbraio, gli agenti hanno visionato ciò che accadeva a “La Consolata” registrando oltre 300 episodi di violenza, per lo più gratuita, compiuta da infermieri e oss.
Il blitz è stato improvviso perché, a causa di alcuni lavori di ristrutturazione, nella serata di giovedì 18 febbraio è stata scoperta una telecamera. «Ringrazio la Procura e tutto il personale della Questura – ha detto il Questore Salvatore Pagliazzo Bonanno – perché non era facile agire con questa tempestività per un numero così elevato di arresti. Abbiamo scelto di intervenire alle 14.00 proprio per riuscire a sfruttare il cambio turno in modo da arrestare sia gli operatori che terminavano a quell’ora sia quelli che avrebbero iniziato da lì a poco». Una volta giunti nella struttura gli uomini della Mobile hanno radunato gli arrestati in una stanza e davanti ai loro occhi hanno smontato le telecamere, facendogli così comprendere di essere in possesso di materiale decisamente esplicito.
Come detto, sono 18, quasi tutte donne, le persone colpite da misura cautelare. Maddalena Concu, Mariella Angello, Wlodzimier Wieslav Winkler, Annik Sgard, Mario Solinas, Valbona Bakova, Carmela Catalano, Silvia Modica, Simona Otilia Blegu, Sara Zorzetto e Marta Barbieri si trovano rinchiuse nei carceri di Vercelli, Novara e Torino, mentre Franca Riccio, Giovannino Dongu, Susanna Maffeo, Karina Gibaja Ormachea, Patrizia Brunero, Angelo Cillo sono agli arresti domiciliari. E’ indagato anche il direttore della struttura, Alberto Bronzolo.
Soddisfatto il Procuratore Davide Pretti:« Ringrazio la Squadra Mobile, con cui c’è un bellissimo feeling, per l’importante lavoro svolto. Non nascondo che quando l’indagine è partita non avrei mai pensato di scoprire un simile scenario. Proprio questa mattina sono venute in Procura altre persone a fare denuncia che prima temevano di poter essere accusati di calunnia. Ci tengo a dire che presentando un esposto non si corre alcun rischio, invito dunque tutti coloro che avessero sospetti di questo tipo a venire in Procura e a non temere nulla». Dopo che le cronache nazionali avevano portato a galla episodi di maltrattamenti, gli arrestati erano arrivati a sospettare che potessero essere controllati anche loro, cosa che li avrebbe portati negli ultimi giorni a ridurre il numero di violenze.
Contestualmente agli arresti il sostituto procuratore Davide Pretti con personale della Polizia Giudiziaria ha effettuato perquisizioni, oltre che nella struttura, anche nella sede dell’Asl in particolare della commissione di vigilanza sulle strutture sanitarie. Su questo fronte nei prossimi giorni potrebbero esserci interessanti novità.