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Scuola | 28 aprile 2016, 16:09

"Non ti bullar di me", concluso alla Rodari il progetto contro il bullismo

IL DIRIGENTE CRIVELLARI:"CERTI PROBLEMI NON VANNO NASCOSTI, MA AFFRONTATI E PREVENUTI".

"Non ti bullar di me", concluso alla Rodari il progetto contro il bullismo

«Il bullismo è una problematica della scuola di oggi e noi, contrariamente ad altri Istituti, non abbiamo deciso di non nasconderci dietro a un dito, ma di lavorare per prevenire questa problematica»: è con queste parole che Giancarlo Crivellari, dirigente dell’Istituto Comprensivo Ferraris ha introdotto la conferenza finale del progetto “Non ti bullar di me” promosso dalla scuola in collaborazione con la cooperativa sociale H3Onlus di Vercelli. Gli operatori, Marco Panno ed Elisa Schillaci, hanno potuto, attraverso un ciclo di 10 incontri, prendere per mano gli alunni della 4^ C dell’Istituto Rodari e condurli attraverso test, giochi e rappresentazioni a capire cos’è il bullismo. Presenti alla conferenza anche l’assessore all’istruzione del Comune di Vercelli, Andrea Raineri, e il vicario della Curia, Monsignor Giuseppe Cavallone. Gli operatori di H3Onlus hanno spiegato le metodologie utilizzate per avvicinare i bambini al problema del bullismo. Il primo passo è stato quello di conoscere le dinamiche della classe attraverso un test sociometrico e successivamente di fare comprendere ai bambini la differenza tra scherzo, litigio, bullismo e reato. Il passo successivo è stato poi quello di fare sì che i bambini si aprissero al gruppo raccontando i casi in cui avevano fatto episodi di bullismo, quelli in cui li avevano subiti e quelli in cui erano stati spettatori. «Per raggiungere lo scopo – hanno dichiarato Marco Panno ed Elisa Schillaci – abbiamo utilizzato metodi attivi, tecniche psicodrammatiche, teatro dell’oppresso e osservazione psicologica partecipante». Molto soddisfatte anche le maestre Anna Varzi e Anna Ricciardiello:« I risultati di questo progetto sono ben visibili, abbiamo visto i bambini cambiare il loro atteggiamento uscendo da questo percorso con un gruppo decisamente più unito e rafforzato».  

M.R.

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