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Sport | 21 maggio 2016, 09:00

PARLANDO DI SPORT - Vermonti:"Nel calcio è cambiato tutto, a Vercelli troppe società"

IL DIRETTORE SPORTIVO DEL NO.VE."HO RICEVUTO ALCUNE OFFERTE, MA A BORGOVERCELLI STO BENE. LA PRO VERCELLI FONTE DI ORGOGLIO PER TUTTA LA CITTA' "

Il Direttore Sportivo del No.Ve. Pier Antonio Vermonti

Il Direttore Sportivo del No.Ve. Pier Antonio Vermonti

Con i suoi 25 anni di attività di dirigente calcistico, Piero Vermonti è sicuramente uno dei dirigenti più esperti del calcio vercellese e ha recentemente festeggiato la meritata e abbondante salvezza del No.Ve. e la vittoria del girone Juniores Regionale con il conseguente terzo posto a pari merito nelle fasi regionali.

Quando e come ha iniziato la sua carriera di dirigente calcistico ?
Ho iniziato nel lontano 1990 quando, dopo aver preso il patentino da allenatore, il presidente del Trino, Mario Ramundo, mi ha affidato l’incarico di Direttore Sportivo. In lizza per quel posto c’eravamo io e Mario Robbiano un Direttore Sportivo carismatico, esperto e conosciuto ben oltre i confini piemontesi. Il fatto che Ramundo abbia scelto me mi ha subito dato quella carica necessaria per fare bene.

Come andò la prima esperienza ?
Molto bene, a Trino ho tessuto rapporti umani speciali con persone che ancora oggi sento periodicamente. Dopo due anni da Direttore Sportivo, Mario Ramundo si dimise da presidente e ricoprii io quel ruolo nelle stagioni 94-95 e 95-96. In particolare nel ‘94 le difficoltà furono molte dovute all’alluvione Ci ritrovammo senza più un campo e con un metro di acqua negli spogliatoi. Fortunatamente con l’aiuto di tutti tanto la squadra quanto la città hanno reagito tornando presto alla normalità.

Dopo Trino arriva la chiamata della Pro Vercelli …
Io sono cresciuto nel mito della maglia bianca della Pro e dunque ho vissuto questa chiamata come il coronamento del bel lavoro fatto a Trino. Alla Pro, sia con la presidenza Rossi che Paganoni, ho ricoperto l’incarico di responsabile Marketing. Penso che per un vercellese lavorare per la Pro Vercelli sia una delle cose più belle.

In mezzo però,  tanti anni a Borgovercelli …
Sono arrivato a Borgovercelli quando era in Prima Categoria, abbiamo vinto un campionato battendo tutti i record e l’anno successivo abbiamo fatto i playoff di Promozione. Quando sono tornato, dopo alcuni anni,  la squadra era in Eccellenza e siamo arrivati per due anni ai playoff, di cui un anno alla fase nazionale. Nell’anno che mi sono occupato del settore giovanile abbiamo vinto tre campionati provinciali.

Qualche tempo fa, i rumors del calciomercato vercellese la davano tra i più richiesti. E’ vero ?
Si, ho avuto delle richieste, tuttavia non le ho prese in considerazione perché non avrebbe senso lasciare una società in cui sto bene come quella in cui sono oggi.

Come è andata la stagione appena terminata?
Diciamo che è andata bene, dopo un inizio un po’ difficoltoso, grazie all’esperienza di mister Petrucci ci siamo salvati molto bene. La ciliegina sulla torta arriva sicuramente dalla Juniores dove con una squadra per molti versi nuova e con un allenatore nuovo, l’ex Pro Vercelli Sergio Gabasio, abbiamo sfiorato la conquista del titolo regionale Juniores perdendo in semifinale una partita letteralmente dominata.

L’esperienza come ha cambiato il suo modo di svolgere quest’attività ?
Nei primi anni contavo fino a 3, oggi vado ben oltre il 10. Una volta era tutto diverso, il calcio rivestiva per tanti giovani un’importante opportunità. Oggi c’è tanto altro e così i problemi non si possono più affrontare di petto dando ultimatum, ma è indispensabile tanta diplomazia e il giusto savoire-fair.

Per un Direttore Sportivo, dalla Serie A alla Terza Categoria, il principale merito sta nello scegliere i giusti giocatori. Lei come opera ?
E’ fondamentale conoscere il calcio, poi confrontandomi con il mister analizzo ciò che ci serve e mi muovo. Da sempre oltre alle caratteristiche calcistiche tendo ad abbinare quelle umane. Voglio che siano persone prima che calciatori. Io nel calcio do il cuore e voglio che facciano lo stesso i giocatori che vado a scegliere. Poi a volte si fanno dei piccoli errori che fanno parte del gioco.

Come si svolge nel concreto l'attività del Direttore Sportivo ?
Quello del Direttore Sportivo è un ruolo che non si ferma mai. Durante la stagione calcistica presenzio ai quattro allenamenti settimanali cercando di fare sempre da cuscinetto tra la squadra e la società. La domenica solitamente seguo la squadra a meno che non debba vedere qualche giocatore di altre squadre o avversari. Terminata la stagione agonistica, ci si dedica al mercato e alla pianificazione delle prossima stagione.

 Come vede lo stato attuale del calcio vercellese ?

Se parliamo di Pro Vercelli devo dire che sta andando alla grande. Per una città come Vercelli avere una squadra che milita in Serie B deve sicuramente essere fonte di orgoglio. Se parliamo del calcio dilettantistico vercellese non possiamo dire altrettanto. Ci sono troppe società per una città delle dimensioni di Vercelli e l’eccessivo campanilismo frena lo sviluppo del calcio vercellese. Va comunque riconosciuto ai dirigenti di queste squadre il grande sforzo che fanno tutti gli anni per allestire le squadre.

Come sono cambiati i giovani che si approcciano al calcio rispetto a quando ha iniziato lei ?
Come dicevo, una volta il calcio per tanti giovani era tutto. Oggi ci sono ragazzi che giocano più per fare un piacere ai genitori, ai nonni o agli zii. Poi arrivano a 15 anni e smettono oppure continuano senza metterci il giusto impegno e la necessaria serietà. Discorso diverso va fatto ovviamente per la Pro Vercelli che ha giovani che si approcciano al calcio in modo simile a quanto avveniva anni fa.

Non a caso voi guardate molto al settore giovanile della Pro Vercelli …
Sia io che il presidente Innocenti abbiamo un bellissimo rapporto con i dirigenti della Pro Vercelli, un rapporto che va oltre il calcio. Anche se giochiamo a Borgo Vercelli si può dire che siamo la seconda squadra di Vercelli e così è normale che tra noi e la Pro ci sia una stretta collaborazione bidirezionale. Noi guardiamo con interesse alla Pro, ma anche la Pro guarda con interesse a Borgo Vercelli.

Come sarà il Borgovercelli (perché dalla prossima stagione il No.Ve. tornerà a chiamarsi Borgovercelli, ndr) della prossima stagione ?
Io e mister Petrucci abbiamo le idee chiare e ci siamo già mossi per allestire una squadra con obiettivi ambiziosi. La prossima settimana ci troveremo con il presidente Innocenti e capiremo se ciò che abbiamo imbastito potrà concretizzarsi.

Quali sono gli obiettivi, personali e di squadra, per il prossimo anno ?
Quello di squadra penso sia quello di migliorare la posizione di quest’anno puntando cioè ai playoff, il mio obiettivo personale è di poter sempre fare le cose con il cuore come ho sempre fatto in questi 25 anni di calcio.

Matteo Romano

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