Cronaca - 16 giugno 2017, 01:18

Ospedali: servono più personale e maggiore attenzione alle piccole cose

SONO INIZIATE DA BORGOSESIA LE VISITE DEL COMITATO CREATO DA BAGLIONE:LUCI E OMBRE SULLA SANITA' VERCELLESE

«Come comunicato anche alla direzione generale dell'ASL, insieme ad alcuni componenti del “Comitato di Sorveglianza e Proposta a Difesa della Sanità Valsesiana e Vercellese”, tra cui Pino Rizzi, sindaco di Lenta, oggi abbiamo effettuato una prima visita all’ospedale della Valsesia, per verificarne direttamente le condizioni e per parlare delle diverse problematiche emerse direttamente con gli interessati». Daniele Baglione, sindaco di Gattinara e promotore del Comitato traccia un primo bilancio della situazione del presidio ospedaliero valsesiano.

«Abbiamo incontrato diverse persone – continua Baglione - e abbiamo trovato, come già sapevamo un ospedale nuovo, pulito, tecnologicamente avanzato con personale preparato e pronto a svolgere il proprio dovere al meglio. L’esigenza da tutti sottolineata è l’incremento del personale e la tutela di tutti i servizi d’eccellenza che, ancora oggi, l’ospedale valsesiano riesce ad erogare nonostante tutto».

Non sono comunque solo rose e fiori.

«È emerso però molto smarrimento e sfiducia per ciò che, nella realtà dei fatti e non a parole, si sta facendo per un ospedale che rappresenta il fulcro sanitario di un intero territorio, montano e turistico al tempo stesso - prosegue Baglione -. Da più parti ci è stato chiesto di pretendere, nelle sedi opportune, la salvaguardia dei servizi sanitari e anche di porre l’attenzione sulle piccole cose che, in ogni caso, fanno la differenza, pensiamo al punto giallo ancora guasto, ad esempio».

In attesa di ricevere risposte concrete, alle 8 domande che formulate alla direzione generale, il Comitato continuerà nelle prossime settimane le visite conoscitive, in particolare all'ospedale di Vercelli e nei presidi sanitari in tutto il territorio valsesiano e vercellese.

«Speriamo che chi governa la nostra sanità - conclude Baglione - anziché promettere potenziamenti generici, si accorga che le strutture più grandi e moderne dove si favoleggia una sanità perfetta e dove vorrebbero mandarci tutti, a volte sono meno perfette di ciò che sembra, pensiamo alle Molinette di Torino per esempio, dove si trovano gli scarafaggi nelle cucine. Nelle nostre realtà ciò non accade perché c’è il controllo e l’orgoglio da parte di chi ci lavora, è nostro compito salvaguardarle e incentivarl».

redaz