Sono accusati di aver messo a segno ben 44 furti in cantieri delle province di Imperia, Novara, Vercelli e Cuneo. Colpi messi a segno tra luglio e settembre 2020 e che, secondo quanto emerso dall'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Imperia, avrebbero come responsabili due romeni domiciliati a Torino, un 32enne e un 44enne, entrambi pregiudicati e domiciliati, finiti in cella con l'accusa di furto aggravato continuato in concorso. Si tratta di Nicolae Marian Petre, classe '88, e Vania Cuzmici, classe '76.
Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale imperiese hanno permesso di definire il modus operandi dei due ladri. Grazie alle numerose ore di immagini dei sistemi di videosorveglianza i militari hanno appurato che i due erano soliti partire da Torino per venire a Imperia. Una volta arrivati in riviera rubavano autovetture o furgoni parcheggiati sulla pubblica via, che poi utilizzavano per trasportare merce di ogni tipo, asportata principalmente all’interno di cantieri.
Qualsiasi cosa trovata veniva sottratta. Secondo quanto emerso dall’indagine sono stati rubati anche biciclette, trapani, decespugliatori, diversi attrezzi per l’edilizia e la selvicoltura, ma anche 700 chili di bobine di rame, 2 mila chili di olio di sansa di olive, come accaduto a Chiusanico, e anche decine di surgelati. Parte della refurtiva è stata restituita ai proprietari.
L’attività investigativa dell’Arma, partita dalle denunce dei vari commercianti e imprenditori, però non si ferma qua. I furti di cui sono accusati i due arrestati potrebbero essere molti di più. Occorre inoltre, comprendere cosa ci facevano con la merce che, con ogni probabilità, potrebbe essere stata venduta illegalmente e anche se ci siano o meno altri soggetti coinvolti nella vicenda.
Imperia non è la sola località ad avere conosciuto i due soggetti fermati che hanno agito tra il 9 luglio e il 17 settembre 2020. In modo analogo gli inquirenti ipotizzano che i due siano responsabili anche di furti commessi nelle province di Cuneo, Novara e Vercelli, in particolare nella zona di Borgosesia e Cellio. Dopo le formalità di rito gli arrestati sono stati associati al carcere di Torino a disposizione dell’autorità giudiziaria.