Dopo l’esperienza dello scorso agosto ad Alagna, la mostra "Attraverso le Alpi", approda a Vercelli dal 21 al 24 settembre – con orario dalle 15 alle 18. Appuntamento per l’inaugurazione, martedì 21 settembre alle 17 nella sede dell'Ovest Sesia a Palazzo Pasta in via Duomo.
Per quanto riguarda la Valsesia, sono gli scatti di Alessandro Guida, del collettivo Urban Reports, ad aver reso la Val Sermenza e la Val d’Otro protagoniste della meticolosa indagine fotografica Attraverso le Alpi – Un racconto fotografico delle trasformazioni del paesaggio alpino promossa dall’Associazione Architetti Arco Alpino.
La campagna fotografica ha dato vita a un flusso complessivo di 274 scatti divisi in 10 territori provinciali – dal confine occidentale francese a quello orientale sloveno -, lungo 12 valli, soprattutto secondarie, con un obiettivo: rintracciare i segni, le tracce e i caratteri che servono a raccontare la storia del vasto paesaggio culturale alpino fatto di architetture, linguaggi e usi.
E rintracciarne - attraverso le forme dell’abitare, le risorse, le produzioni e i meccanismi di ieri e oggi - segnali e moniti di abbandono e degrado e, all’opposto, esempi di riappropriazione contemporanea.
Parliamo di un paesaggio che mostra sulla propria pelle le stratificazioni di storie, culture, modi di abitare e operare nei tempi. Centri abitati, infrastrutture, opere, coltivazioni, allevamenti, costruzioni, scavi… sono segni – sovente cicatrici – profondi di un passato e un passaggio dell’uomo che, nei tempi recenti, ha compiuto col turismo un rapido ribaltamento del rapporto uomo-natura. Da patrimonio comune, la montagna è diventata prodotto e i territori un valore economico.
Questo itinerario a tappe lungo un territorio vasto e complesso si è aperto a incontri con le comunità locali, rivelando, nelle diversità, la comunanza di intenti e sfide, aprendo un confronto su temi analoghi sviluppati secondo le tradizioni locali che costituiscono un patrimonio (di architettura, conoscenza, linguaggio, cultura, tradizione…) oggi ancora fondamentale.
Accanto alla montagna urbanizzata, modellata, livellata, disboscata e infrastrutturata per renderla accessibile, globalizzata e appetibile ai villeggianti, ci sono valli abitate da comunità stanziali che sfidano ogni giorno l’ambiente ostile con tenacia; a fianco degli esempi di sopravvivenza e resistenza - e all’opposto dei fenomeni di abbandono - si trovano forme di ritorno e riscoperta del vivere le terre alte, pur con le difficoltà del caso. Dove terra, pietra, acqua, bosco, habitat, pendii e clima sono, sì, risorse e occasioni di rilancio produttivo, ma tornano a essere soprattutto beni ambientali collettivi.
Dando segnali incoraggianti di un ripensamento del territorio alpino come paesaggio culturale e patrimonio comune insostituibile.