Quasi undici chilometri di lunghezza, due carreggiate a due corsie ciascuna, svincoli di collegamento con il casello A26 di Vercelli Est, con la Tangenziale di Novara e uscite all'altezza di Ponzana e del futuro completamento della Tangenziale di Novara.
Oggi, venerdì 16 febbraio, partono le lettere di convocazione della Conferenza dei Servizi, che verrà gestita dalla Provincia di Vercelli così come è stata la progettazione dello studio di fattibilità tecnico economica del progetto.
«E' il primo dei progetti strategici adottati dalla Regione nel 2019 che arriva alla fase progettuale» dice il presidente della Regione, Alberto Cirio, intervenendo in Sala delle Tarsie alla presentazione dell'opera. Con lui ci sono gli assessori regionali Marco Gabusi (Viabilità) e Matteo Marnati (Ambiente). Ad accogliere Cirio i rappresentanti dei Consigli provinciali e comunali dei due territori, il mondo imprenditoriale, le istituzioni e i sindaci dei tre comuni che da più tempo attendono il nuovo collegamento: BorgoVercelli, Orfengo e Cameriano. La strada extraurbana permetterà di collegare i due capoluoghi riducendo drasticamente i fenomeni di congestione dovuti al traffico pesante e il passaggio nei centri abitati e renderà il territorio dei tre comuni complessivamente più sicuri.
«Mettere un tassello importante per la realizzazione di questo questo nuovo snodo viario - commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti Marco Gabusi -: Vercelli e Novara sono province baricentriche sull'asse Torino-Milano, ad alta densità di trasporto. La Sp11 Padana Superiore costituisce ad oggi il collegamento più diretto tra Vercelli e Novara, sul quale si innesta l'ingresso sulla A26».
Il progetto sostenuto dalla Regione Piemonte, prevede la realizzazione di una nuova superstrada di circa 11 chilometri a due corsie per senso di marcia separate da spartitraffico e servirà un bacino di popolazione di attorno ai 300 mila abitanti: «Con questo nuova opera - continuano Cirio e Gabusi - riusciremo ad agevolare l’attività di molte aziende del territorio, avvicinare i due poli dell’Università del Piemonte Orientale e garantire, in futuro, un collegamento veloce con la nuova città della Salute di Novara in fase di progettazione».
A ricordare l’iter, iniziato nel 2019, sono stati Cirio e i sindaci di Vercelli e Novara, Andrea Corsaro e Alessandro Canelli. «Quando la Regione decise di varare un nuovo programma di opere strategiche, nel 2019, Novara e Vercelli furono gli unici territori del Piemonte a presentare la stessa istanza per la realizzazione della nuova viabilità - ha ricordato il presidente -. Comuni e Province sono stati i primi a crederci, i primi a presentare un progetto che, giustamente, ha ottenuto un anticipo considerevole del finanziamento dell’opera: 50 milioni di euro».
La redazione del progetto è stata curata dalla Provincia di Vercelli e il presidente, Davide Gilardino, ha anticipato la disponibilità dell'ente di via San Cristoforo a mantenere il coordinamento delle opere: «Vercelli e Novara non sono mai state così vicine: con la nuova superstrada sarà possibile collegare i due capoluoghi in poco più di dieci minuti - sottolinea Gilardino -. Un collegamento importante per la viabilità oltre che strategico, con quasi 11 km di tracciato; la Provincia ha creduto e investito risorse economiche importanti in questo progetto che darà al territorio un’infrastruttura attesa, sicura ed efficiente».
(in rosso il nuovo collegamento stradale)
«La nuova superstrada premia il sinergico lavoro degli enti del territorio e della Regione per un’infrastruttura prioritaria e strategica, un collegamento più adeguato, moderno e sicuro tra le due province rispondente alle esigenze del mondo produttivo. - aggiunge Federico Binatti, presidente della Provincia di Novara - Da sempre c’è stata una visione univoca sulla necessità di modernizzare la rete viaria e dare una risposta positiva ad aziende, lavoratori, studenti universitari e mondo della sanità che quotidianamente si muovono da un capoluogo all’altro».
Ovviamente il nodo da affrontare è quello dei finanziamenti, come ricorda con realismo il sindaco di Novara, Alessandro Canelli: «Di strada da fare ce n'è ancora parecchia, ma questa viabilità contribuirà ad avvicinare da un punto di vista infrastrutturale le due città con ricadute positive e una maggiore integrazione di territori che hanno già parecchio in comune. Se vogliamo crescere dobbiamo ragionare come un'area omogenea che investe su progetti comuni. Siamo realtà che guardano al futuro universitario, con importanti investimenti in nuove strutture e spazi di ricerca, che investono nei servizi sanitari e nella vocazione alla logistica dei propri territori».
A rilanciare l'altro progetto comune è il sindaco di Vercelli, Andrea Corsaro: «Il collegamento veloce sarà propedeutico alla stazione dell'alta velocità: sono due progetti a cui l’Amministrazione Comunale tiene molto, e per i quali si è spesa e si sta spendendo unitamente a Novara. La connessione della rete stradale permetterà di collegare in maniera più adeguata, veloce e funzionale due capoluoghi di provincia di rilievo della Regione Piemonte. Gli esiti saranno significativi in termini di agevolazione del traffico veicolare, pertanto tutte le attività economiche e commerciali del territorio ne trarranno beneficio».
A Gilardino e Cirio anche il compito di tracciare un quadro dei costi e del reperimento della risorse: «Per ciascuno dei due lotti stimiamo spese complessive per 100 milioni circa di euro - dice il presidente della Provincia di Vercelli -: 60 milioni circa di lavori, intorno ai 10 per gli espropri dei terreni il resto di Iva. Una voce, quest'ultima, che può essere abbattuta se le opere sono realizzate da Anas».
Dal presidente Cirio la garanzia che, entro l'estate, verranno trovate le risorse mancanti per la copertura del primo lotto. Intanto, da venerdì, inizia la fase di convocazione della conferenza dei servizi: «L'obiettivo - conclude Gilardino - è lavorare nel modo più agevole possibile, avendo come termine per la cantierizzazione l'inizio del 2025 e la seconda metà del 2029 per la chiusura dei lavori».



















