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Cronaca | 04 luglio 2023, 12:16

Viaggio da incubo con un detenuto violento e autolesionista

Da Vercelli a Ferrara, con tappa all'ospedale di Voghera. Alla fine furgone distrutto e danni per migliaia di euro. La denuncia del Sappe.

Viaggio da incubo con un detenuto violento e autolesionista

Viaggio da incubo per una scorta della Polizia Penitenziaria del carcere di Vercelli che stava trasferendo a Ferrara un detenuto slavo. «È stato un incubo per i colleghi, vittime di una folle violenza e di un'aggressività incredibile - spiega Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria -. Il detenuto, durante il viaggio, ha dato improvvisamente in escandescenza, anche se già prima di partire aveva mostrato un atteggiamento ostativo e aggressivo. All’altezza di Alessandria ha iniziato a sbattere violentemente la testa contro le sbarre della cella interna al furgone della Polizia Penitenziaria che la stava trasportando. Si è inizialmente calmato, ma poi ha iniziato a distruggere tutto, mangiando anche i pezzi di plastica e ferro di ciò che aveva rotto, tentando di impiccarsi con i cavi delle telecamere interne e aggredendo i poliziotti per fuggire. Una scena folle, che ha costretto la scorta a chiedere il supporto della Polizia stradale e del personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Voghera, i più vicini al luogo dove era arrivata la scorta».

Il detenuto è stato poi portato all’ospedale di Voghera, dove è stato accertato l’ingerimento di corpi estranei. Il viaggio è poi proseguito verso Ferrara, ma l'uomo ha proseguito nel dare testate e farsi del male. «La scorta è poi arrivata a destinazione - aggiungono dal Sappe - ma il furgone della Penitenziaria era distrutto, con danni per migliaia di euro e si è reso necessario un altro mezzo per riaccompagnare i colleghi. Tutto ciò fa capire come lavorano e con chi hanno a che fare i nostri poliziotti in servizio».

Solidarietà e vicinanza alla scorta di Polizia Penitenziaria del Reparto di Vercelli arriva anche da Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe: «La situazione è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Chiediamo l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la Polizia Penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato». 

redaz

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