Era sdraiato su una panchina di via XX Settembre, in apparente stato di difficoltà. Ma quando gli agenti si sono fermati per accertarsi delle sue condizioni di salute la situazione è rapidamente degenerata. Sul posto era già presente personale sanitario, allertato poco prima da un passante: riferivano che il ragazzo, con un atteggiamento irrequieto e aggressivo, non si lasciava avvicinare né visitare e, pertanto, veniva richiesto l’invio sul posto di un’autoambulanza con medico a bordo. Alla vista dei poliziotti, il giovane ha iniziato ad agitarsi, inveendo nei loro confronti e mantenendo un comportamento irrispettoso e non collaborativo.
Ai numerosi inviti rivolti dagli operanti ad assumere una condotta calma e rispettosa, lo stesso rispondeva con epiteti ingiuriosi e frasi minatorie, proferite in loro direzione e accompagnate da gesti scomposti e inconsulti.
Nel medesimo concitato frangente, l’uomo estraeva una lattina dai pantaloni e la scagliava con forza verso gli operatori, che riuscivano a evitarla, cercando di colpirli.
Al fine di tutelare l’incolumità propria, dei soccorritori sanitari e del soggetto stesso, gli operatori hanno ammanettato e portato in Questura l'uomo per procedere alla sua compiuta identificazione e agli accertamenti di rito. Durante le fasi di messa in sicurezza e conseguente ammanettamento, l’uomo cercava insistentemente di liberarsi divincolandosi violentemente, e colpiva un agente all’arto superiore destro, provocandogli una lesione personale giudicata guaribile in 10 giorni.
Durante la successiva traduzione a bordo dell’autovettura di servizio, il soggetto continuava a dimenarsi, sferrando ripetutamente violenti calci e pugni in direzione degli operatori, colpendo la cellula di sicurezza dell’abitacolo e i cristalli dello stesso, danneggiandone uno. Anche per l’intera durata della permanenza presso gli Uffici della Questura, persisteva nella sua condotta antisociale e violenta, danneggiando altresì la panchina in ferro sulla quale era posto, sputando e tentando di aggredire fisicamente gli operatori. Al termine degli accertamenti, l’uomo, un ventunenne di origine marocchina, è stato in stato di arresto per i delitti di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate, e associato alla Casa Circondariale di Vercelli in attesa dell’udienza di convalida e della celebrazione del processo con rito direttissimo.
A seguito del processo tenutosi con giudizio direttissimo, allo stesso veniva applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.