Politica - 30 ottobre 2023, 09:20

Restiamo umani: la solidarietà di Vercelli verso i migranti - foto

Volontariato (confessionale e laico) alla ricerca di un canale di dialogo con le istituzioni per trovare nuove forme di accoglienza.

Il mondo del volontariato cerca dialogo e soluzioni per restituire dignità umana ai "ragazzi di piazza Mazzini", e gestire con strumenti nuovi una situazione che, da anni ormai, ha trasformato un angolo di città, posto a pochi passi da Questura e Prefettura, in un centro di accoglienza all'aperto.

"Restiamo umani" è lo slogan scelto per l'evento di domenica che ha portato migranti, volontari, intellettuali, esponenti locali e nazionali impegnati sul fronte dell'accoglienza ad accendere un riflettore sulla situazione dei migranti che, attraverso le rotte balcaniche, arrivano in Italia e che devono attendere mesi per trovate una sistemazione nel circuito dell'accoglienza. Per chi arriva via terra, infatti, accedere ai Cas è molto più complicato rispetto a chi viene recuperato in mare e, nell'attesa di avere un indirizzo utile a ottenere il permesso di soggiorno, a molti dei giovani, provenienti per lo più da Pakistan e Afghanistan, non resta che accamparsi all'aperto o, quando è possibile, accedere al dormitorio comunale. Ben 250 gli arrivi registrati lo scorso anno dalla Questura di Vercelli: un dato anomalo nel contesto generale del Piemonte, che sta anche mandando in crisi i volontari.

«Una giornata non contro, ma per» ha precisato monsignor Stefano Bedello, vicario generale della Diocesi che ha sostenuto l'iniziativa lanciata dai volontari e, in particolare, da Claudio Fecchio, che da tempo segue i migranti. Attorno ai "ragazzi di piazza Mazzini" si è creata una rete che passa dalla Caritas, l'Emporio Solidale, il Circolino dell'Isola, la Chiesa Valdese, gli Scout e gli oratori cattolici. Ma non sempre è sufficiente: con l'arrivo dell'inverno si ripropone il tema dell'accoglienza notturna, con tutte le difficoltà del caso, logistiche ed economiche. Ed è per questo che i volontari cercano l'appoggio di Comune, Questura e Prefettura. Un progetto per rendere strutturale l'accoglienza alla Cittadella della Carità di via Feliciano di Gattinara, già aperta ai pakistani anche lo scorso inverno, c'è. Ma le forze del volontariato, da sole, non bastano.

«Vercelli non può continuare a considerare queste persone degli invisibili - dice Fecchio -. Noi volontari, già in passato, abbiamo dimostrato che una collaborazione è possibile che i ragazzi, ben indirizzati, sono una risorsa per la nostra città».

«Le istituzioni hanno sempre agito nei limiti imposti loro dalle norme - è stata la conclusione di monsignor Bedello - oggi chiediamo uno sforzo in più, che parta dal cuore e che ci aiuti a essere prossimi rispetto a questi nostri fratelli».

Nel corso della giornata, che è poi proseguita con molti interventi in presenza e in collegamento, Anpi ha raccolto le firme a sostegno dell'appello indirizzato ad Asl, Comune e Prefettura ed è stato proposto un pranzo di digiuno con la raccolta di offerte a favore dei ragazzi.

 

redaz