Officina Anacoleti inaugura la stagione 2023/2024 accogliendo una giovane compagnia che ha già conseguito notevoli successi nel panorama teatrale italiano: Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri presentano “La Sparanoia” in scena sul palco di corso De Gregori 28, venerdì 3 novembre alle 21.
Non ci sono buone notizie. La Sinistra è defunta ed è meglio così. I fumogeni sono banditi. Il ministro alle Politiche Giovanili sogna di divorare gli studenti che manifestano. I giovani, addomesticati, vivono a casa, perimetrati da un metro quadro e con l’ossessione dei lavaggi delicati. Il compagno Niccolò si innamora di colonnelli e programma orgasmi in caserma. A fargli da spalla, un Fidel Castro che vive a Miami e preferisce gli scaldabagni alla rivoluzione. Niccolò coltiva la missione civile di far esplodere tutto: vorrebbe uscire di casa, mettere una bomba, organizzare un nucleo armato terrorista, portare l’attacco al culo dello Stato. Organizza un comitato di agitazione permanente con la terza età. Basta casa, basta riposini. Basta abuso delle tisane al finocchietto.
La Sparanoia è il grido perforante che muore in gola, è la voce di chi non ha voce, è il megafono del ruggito addomesticato, della rabbia scolarizzata che ha imparato a dare del lei. La Sparanoia è il pianto dei serial killer narcolettici e dei bolscevichi da divano. Con feroce cinismo al ritmo di rapide stilettate dialogiche, Fettarappa e Guerrieri passano in rassegna – opponendosi l’uno all’altro nella gestione dei ruoli- l’uno aggredito e l’altro aggressore, l’attualità nella quale siamo immersi.
L’antagonismo di cui si parla, contrapposto miseramente ai fasti bolscevichi, è ora ridotto alla discrezione, alla richiesta dei permessi, «se non disturba nessuno, noi di sinistra timida facciamo una merenda», «coi succhetti». La merenda è allora metafora dell’impasse generazionale, il precipitato di una decrescita sociopolitica che nella merenda esplica l’unica azione e reazione possibile, che raggiungerà estreme conseguenze tramutandosi in «flash mob di piazza con le gambe a farfallina». Fettarappa e Guerrieri ci fanno sentire il crepitio della miccia che brucia ma la bomba rivoluzionaria non solo non esplode ma farà di peggio, ringrazia. Una sequela di “grazie” stringe il cappio della miserevole condizione di chi ha sognato di fare politica, semmai si è pure dichiarato anticapitalista a piedi scalzi, cantando Jovanotti, bevendo un succhetto, senza avere la consapevolezza critica per accorgersi che stava gradualmente trasformando il pugno chiuso in un destro, di destra, da darsi dritto in faccia.
L'atto unico va in scena venerdì 3 novembre alle 21 all'Officina Anacoleti di corso De Gregori 28. La biglietteria apre alle 20: intero 15 euro, ridotto 12. È consigliata la prenotazione: https://www.anacoleti.org/prenotazione-spettacoli/ spettacoli@anacoleti.org 335.5750907.