La Chef Daniela Zaccuri presenta le sue specialità vegane tra le salette e nel dehors del suo ristorante Mezzaluna a Torino. Una commistione di arte, cultura e alimentazione espressa nelle pietanze e nell’atmosfera del locale. La cucina vegana della Chef Daniela Zaccuri è un'istituzione e un punto di riferimento per gli appassionati di gastronomia che non rinunciano al benessere e alla salute.
Ma il richiamo è troppo forte per non essere sentito anche da semplici curiosi o da temerari esploratori, che si trovano subito a loro agio all’interno di un ambiente confortevole e conviviale. Vengono convinti in egual modo dalle proposte della cucina, della vetrina dei dolci, della caffetteria e della cantina: tutte condividono la stessa filosofia, quella della ricerca di prodotti buoni, biologici, vegani e senza zucchero raffinato.
Una filosofia che trova riscontro nella concezione dell’alimentazione della chef, la quale sostiene l’importanza del cibo nell’ambito di una vita volta al benessere e al rispetto degli animali e dell'ambiente. Quindi una formula che abbraccia non solo il nostro vivere ma anche quello di chi ci sta accanto, visto che le nostre azioni si ripercuotono anche sugli altri. Per questo il menù è caratterizzato dalla ricerca del bilanciamento dei nutrienti, pur rispettando la tradizione culinaria della città e, più in generale, del mondo.
Il panorama culinario vegano odierno
Il sapiente lavoro della Chef Daniela Zaccuri è illustrato dal suo menù, che presenta piatti della tradizione piemontese rivisitati in chiave vegana. E lo stesso si ritrova con i piatti internazionali, se non già originariamente privi di proteine animali. Si tratta di una gustosa trasformazione che insegna alle persone ad assaporare le proteine vegetali, allo stesso modo in cui apprezzano quelle animali. Il risultato è che, sebbene presentino sapori diversi, sono entrambi appaganti e prelibati.
Infatti, il peggior bias cognitivo collegato al veganesimo è quello di una cucina povera di gusto, quasi insapore. Nulla di più sbagliato, poiché con l’uso esperto di spezie, salse ed erbe aromatiche si raggiungono dei picchi di bontà che sorprendono proprio perché inaspettati. Pensiamo, per esempio, a una semplice porzione di Dhal: un piatto di lenticchie che trabocca di gusto e contiene una buona dose di proteine… vale davvero la pena assaggiarlo.
Visitare la città e gustare un piatto al ristorante Mezzaluna
Perdersi a Torino è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. Immergersi nel vai e vieni di persone indaffarate o contemplare i siti storici di forte rilevanza, senza dimenticare di passeggiare nel maestoso Parco del Valentino.
A pochi passi dal ristorante Mezzaluna è collocata la Porta Palatina di epoca romana e il celeberrimo Palazzo Reale di Torino. Oltrepassato il palazzo ci si ritrova al cospetto della Mole Antonelliana, simbolo della città, la cui salita permette di volgere lo sguardo alle montagne piemontesi.
La visita non può non raggiungere il Museo Egizio, uno dei più affascinanti musei d’Italia, che vanta una vasta raccolta di reperti e statue provenienti dall’Antico Egitto, recuperati dal collezionista - nonché esploratore - Bernardino Drovetti.
Al termine non resta che concedersi una gustosa cena al ristorante Mezzaluna, scegliendo tra le pietanze proposte dal menù alla carta.
I piatti della Chef Daniela Zaccuri
Già di primo acchito chi si siede al Ristorante Mezzaluna viene accolto da un’atmosfera conviviale, che mette subito a proprio agio. La proprietaria e chef del locale si è impegnata per far apprezzare la propria cucina vegetale, quando ancora il veganesimo era osteggiato. Con determinazione e una buona dose di ostinazione ha raccolto nel tempo un numero crescente di consensi tanto da diventare un punto di riferimento in città.
Per questo, chi segue una dieta vegana e chi è curioso di scoprirla siede ai tavoli carico di aspettativa, che difficilmente viene delusa. Tra le voci che figurano sulla carta scopriamo piatti che abbracciano la tradizione ma occhieggiano anche all’esotico, realizzando degli accostamenti di sapori che si completano alla perfezione. Così la Moussaka greca rivaleggia con i piemontesi Agnolotti del Plin, mentre lo Sformatino di Quinoa fa da alternativa all’Antipasto Piemonte.
Ognuno di noi può trovare ciò che desidera e quasi scordarsi che al mondo esistono delle pietanze realizzate con le proteine della carne. Questo grazie ai piatti che ce le fanno dimenticare, tale è il loro avvolgente livello di gusto e di sapore.
Un’esperienza indimenticabile, così come la stessa città di Torino, che rincuora e sazia la nostra innata necessità di arte, storia e gastronomia.