In Italia nel 2022, sono state segnalate 1.888 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a un’incidenza di 3,2 nuove diagnosi ogni 100.000 residenti; trattasi di maschi nel 78,7% dei casi. L’età mediana era di 43 anni per i maschi e 41 per le femmine. L’incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 30-39 anni
Nel 2022, quasi la metà delle persone con nuova diagnosi HIV ha eseguito il test per sospetta patologia HIV o presenza di sintomi HIV correlati (41,2%). Altri principali motivi di esecuzione del test sono stati: comportamenti sessuali a rischio (24,3%), controlli di routine o iniziative di screening a seguito di campagne informative (8,9%) e accertamenti per altra patologia (4,5%). Venerdì 1 dicembre, Giornata mondiale per la lotta contro l'Hiv è l'occasione per tracciare il quadro anche della situazione nel vercellese.
«Nel nostro ambulatorio - spiega il dottor Silvio Borrè, direttore della struttura di Malattie Infettive - afferiscono 322 pazienti: si tratta di 106 donne e 216 uomini, con un'età media di 54 anni. Il 98% di questi pazienti sono in terapia antiretrovirale attiva con buona risposta viro-mimmunologica».
Quattro i decessi registrati nel 2022, uomini di 49 e 58 anni, e 2 donne di 57 e 53 anni, dei quali uno solo correlato ad HIV (AIDS Demetia Complex).
«Nel 2023 - spiega ancora Borrè - abbiamo avuto 14 nuovi casi, 10 uomini di età media 44 anni, 3 stranieri e 7 italiani e 4 donne di età media 36 anni, tutte provenienti da Paesi Extra europei. Quattro casi, 3 uomini italiani e una donna dell'Est Europa sono giunti alla diagnosi per patologie Aids correlate».
Sostenere l'accesso ai servizi essenziali per l'HIV; responsabilizzare gli operatori sanitari in prima linea per fornire servizi anti-HIV di alta qualità sono tra le missioni che l'Oms affida per la giornata, nella quale viene anche richiesto di assegnare risorse sufficienti per migliorare la qualità dei servizi per l’HIV e renderli più resilienti e sostenibili e di concentrare gli sforzi per raggiungere le popolazioni vulnerabili o fondamentali per la risposta all’HIV.
«E’ proprio con questo impegno che ricordiamo il 1 dicembre affinché si incrementi la consapevolezza e la sensibilità nella popolazione, nei giovani e nelle scuole per intervenire tempestivamente sulla diagnosi prima alla diagnosi ed agire sulla prevenzione e la corretta informazione», concludono da Malattie infettive.