Lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi: sono le ipotesi di reato sulle quali la Procura di Biella indaga dopo il ferimento di un 31enne avvenuto alla festa di Capodanno a Rosazza.
Nel registro degli indagati compare il solo nome del parlamentare vercellese Emanuele Pozzolo, proprietario dell'arma dalla quale è partito il colpo che ha ferito lievemente il genero di un agente di scorta del sottosegretario Andrea Delmastro.
La nota della Procura della Repubblica di Biella fa anche chiarezza sugli accertamenti ai quali Pozzolo, sentito dai Carabinieri nell'immediatezza dei fatti, si è sottoposto. Tra questi c'è anche lo Stub, esame che serve a stabilire la presenza di polvere da sparo sulle mani.
A seguito dell’episodio occorso a Rosazza nella notte dell’1 gennaio che ha visto coinvolto il deputato Emanuele Pozzolo, la Procura di Biella ha proceduto come atto dovuto all’iscrizione del medesimo configurando le incolpazioni provvisorie di lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi.
Al fine di ricostruire compiutamente la dinamica dei fatti, oltre all’escussione a sommarie informazioni delle persone presenti sul posto, le forze dell'ordine intervenute (Stazione dei Carabinieri di Andorno Micca, NORM di Biella e Nucleo Investigativo – Comando Provinciale di Biella, sotto la direzione della Procura di Biella) hanno proceduto all’esecuzione urgente di rilievi tecnici nei locali della Pro Loco di Rosazza e sulla persona di Pozzolo.
L’espletamento di tali attività, aventi natura non intrusiva né restrittiva o limitativa della libertà personale, è stata eseguita con carattere d’urgenza al fine di rinvenire residui/tracce di polvere da sparo nell’immediatezza dei fatti, stante il pericolo di dispersione. Si è proceduto, altresì, al sequestro di un'arma da sparo tipo pistola revolver marca North American Arms Provo UT ca. 22 long rifle (con relativo munizionamento) e al sequestro del proiettile estratto dalla coscia sinistra della persona offesa presso il locale nosocomio. La persona offesa, dimessa con la prognosi di 10 giorni, non ha formalizzato querela per le lesioni patite, pur riservandosi nei termini di legge.
La pistola in sequestro, unitamente agli esiti dello Stub, saranno trasmessi per i necessari accertamenti aventi natura specialistica. Al momento sono al vaglio dell’Ufficio le dichiarazioni rese dalle persone informate e si attendono gli esiti sopra descritti al fine di una compiuta ricostruzione della dinamica dei fatti.