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Libri | 10 gennaio 2024, 08:20

Saggistica 2023 Cinque libri utili o divertenti

... a partire da Grandi lampi di genio (DeAgostini) del celebre Piergiorgio Odifreddi.

Saggistica 2023 Cinque libri utili o divertenti

Benché trascurata dalle televisioni e dai giornali quando parlano di libri, la saggistica è complessivamente il settore dell’editoria italiana più letto, venduto e regalato persino durante le feste natalizie. Nelle librerie di lingua inglese questo, tra gli scaffali, viene semplicemente etichettato come No Fiction quale esatto contrario alla Fiction: letteralmente ‘niente finzione’ rispetto alla ‘finzione’ identificata con i libri nella cosiddetta letteratura (narrativa, poesia, teatro e di recente graphic novel). Dunque possiamo ritenere saggistica non solo il saggio erudito o popolare, ma anche il libro divulgativo, il diario, il manuale, il pamphlet, la guida, l’intervista, la biografia e l’autobiografia: si tratta di un settore vastissimo in tutti i sensi, che non a caso viene premiato con i record di vendite e di letture proprio fra dicembre e gennaio.

Anche qui, per chi avesse voglia di un buon testo, lasciando da parte i titoli altisonanti (reclamizzati ovunque, a cominciare dalle vetrine delle librerie) è possibile verificare una Top Five 2023, identificando appunto cinque libri di saggistica che si distinguono per la triade qualità, originalità, singolarità.

Cominciamo con un volume illustrato: Grandi lampi di genio (DeAgostini) del celebre Piergiorgio Odifreddi ha quale sottotitolo “Storie di scienza per ragazzi illuminati (e adulti fulminati” a far capire sia l’argomento (20 scoperte in fisica, matematica, chimica, geometria, medicina, astronomia dal 600 a. C. a oggi) sia il target (un lettore giovane e non, tra quelli persi nell’arte o nella filosofia e dimentichi delle scienze esatte).

Vicino al breve pamphlet classico pare invece Basta odio (Aliberti) di Gianluca Barbera, lo scrittore tosco-emiliano famoso per i romanzi storici dai grandi navigatori a discussi odierni faccendieri: qui una prosa, quasi dettata dal l’urgenza di gridare al mondo rabbi e preoccupazione, elabora ‘una rivoluzione gentile’ che - sempre come avverte il lungo sottotitolo - non sta ‘né con i Vannacci né con i generali del politicamente corretto’; insomma una sensata proposta di tornare a una sorta di moderazione etica,

Se, al contrario, si preferisce il saggio corposo, Grand Hotel Abisso (EDT) del britannico Stuart Jeffries, il quale ricostruisce, quasi didatticamente, la storia della Scuola di Francoforte, usando la tecnica della biografia avventurosa: le vicende degli studiosi (Adorno, Horkheimer, Reich, Marcuse, Benjamin) che, nella Germania prenazista (e poi in esilio in Francia e Stati Uniti), fondano la moderna sociologia applicabile persino all’arte e alla letteratura trova persino curiosi riscontri di pura narrativa.

Tornando all’estremamente piccolo il libricino A colazione con Sherlock Holmes (Oligo) di Paola Alberti è l’analisi ci ciò che ama a tavola il celebre investigatore privato che viene messo in scena in decine di noir (in Italia romanzi gialli) a fine Ottocento da Sir Arthur Conan Doyle: il detective è amante della buona cucina, che l’autore suggerisce piuttosto che documentare: all’Alberti il compito quindi di completare il ricettario con piatti della tradizione inglese, tanto antica quarto gustosa.

Infine Contro Barthes (Mimesis) del catalano Joan Fontcuberta è uno studio che ribaltata le teorie sulla fotografia degli anni Settanta del semiologo francese Roland Barthes: il sottotitolo Saggio visivo sull’indice parte proprio dal gesto di puntare il dito quale gesto fondamentale nel documento visivo per chiedersi dove la fotografia possa arrivare nel confronto con la realtà: e per questo l’autore (egli stesso fotografo) utilizza nel testo scioccanti immagini di repertorio (da obitori a scene di crimini) però indispensabile per spiegare il testo medesimo.

Guido Michelone

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