Due assoluzioni e una condanna per l'incidente sul lavoro che, nel dicembre 2017, causò la morte di Naim Macak, operaio manutentore della Gammastamp di Bianzè, rimasto schiacciato all'interno di un macchinario sul quale stava svolgendo attività di manutenzione.
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Per la morte dell'uomo erano finiti a processo il titolare dell'azienda ma anche il manager e il dirigente dell'azienda produttrice del macchinario: al termine delle indagini, la Procura della Repubblica aveva contestato all'azienda di Bianzè il mancato rispetto delle norme di sicurezza e una sistematica violazione dei dispositivi di interblocco del macchinario che, se correttamente utilizzati, avrebbero impedito al macchinario di riattivarsi, schiacciando lo sfortunato operaio. All'azienda produttrice, invece, venivano contestate insufficienti misure atte a evitare che le venisse attuata l'elusione dei blocchi.
Lunedì, dopo una camera di consiglio durata circa un'ora, il giudice Paolo De Maria ha assolto i due dirigenti della ditta produttrice, condannando a due anni con i benefici il titolare di Gammastamp. Per i tre il pubblico ministero Mariagiovanna Compare aveva chiesto condanne a 8 mesi per i due dirigenti della ditta produttrice e a un anno e due mesi per il terzo imputato.
Richiesta di assoluzione da parte di tutte le difese: da un lato è stato sottolineato come la ditta produttrice non poteva prevedere la volontà di eludere i dispositivi di sicurezza che ha poi causato la morte del manutentore; dall'altra si è insistito sul fatto che nessuno di dipendenti di Gammastamp ha testimoniato in aula sulla sistematica volontà di elusione dei dispositivi di sicurezza contestata, se non uno degli addetti, licenziato dall'azienda proprio per aver forzato il blocco del macchinario.
Le motivazioni della sentenza saranno note entro 90 giorni, scontato l'Appello.