Un matrimonio perfetto…
Farina, acqua e il gioco è fatto: questa è la cosiddetta “pasta” (in gergo tecnico chiamata “pasta alimentare”), la preparazione nata dall’incontro e della lavorazione della farina con l’acqua (come indica l’etimologia del termine che, dal greco antico πάστη al latino tardo păsta, mantiene proprio il significato di “farina mescolata con acqua e sale”) che, dopo una storia millenaria che, come si legge su treccani.it , risale agli Antichi Greci e passa attraverso la conquista araba e i contatti con l’Oriente, è entrata a far parte a pieno titolo della cucina mediterranea e in particolare italiana, iscrivendosi in modo indelebile nella tradizione culinaria di tutte le Regioni del Bel Paese.…trasformato in famiglia allargata
In Italia, il lessema “pasta” è usato per lo più come abbreviazione di “pastasciutta”: una vera e propria categoria alimentare sotto la cui etichetta ricadono una varietà di moltissime pietanze, caratterizzate da un diverso mix di ingredienti e abbinamenti che accompagnano e valorizzano questa base apparentemente “neutra” ma in realtà fondamentale per dare un senso anche ai molti sughi e salse ideati apposta per condirla.Dalle verdure ai frutti ortaggio, dal pesce alla carne, fino ai formaggi, alle uova, ai funghi, alle spezie e persino alle alghe, ovviamente senza trascurare la declinazione più semplice del condimento a base di soli grassi (olio o burro): sono moltissimi gli ingredienti che si possono utilizzare per rendere unica ogni ricetta di pastasciutta.
In più anche l’origine della farina e il metodo di cottura (cotta e saltata in padella, risottata, ripassata al forno o persino lessata e poi fritta) contribuiscono molto a fare la differenza tra un piatto di pasta e l’altro, modificandone la percezione al palato indipendentemente dagli ingredienti utilizzati in abbinamento.
Insalata di pasta: una chimera in cucina
Tanto a casa quanto al ristorante, la pasta (o “pastasciutta”) occupa un posto privilegiato tra le cosiddette “prime portate”: quei piatti caldi, da servire subito dopo l’eventuale antipasto e prima di un ipotetico secondo. Sazianti, corroboranti e solitamente ascrivibili a pieno titolo tra i comfort food grazie alla presenza dei carboidrati. Eppure come dimostra la ricetta proposta da Sonia Peronaci , basta variare la temperatura di servizio e gli ingredienti in abbinamento per trasformare la pastasciutta in un’insalata di pasta: un piatto ibrido che offre un’ulteriore conferma della versatilità di questo alimento base.Un ingrediente sottovalutato rispetto alla “cugina fresca”
Nonostante le innegabili potenzialità culinarie della pastasciutta e dell’insalata di pasta, le varietà “essiccate” risentono da sempre di una sorta di implicita sottovalutazione rispetto a quelle più caserecce impastate a mano e lavorate in maniera artigianale sulla spianatoia.Lo dimostra la diffusione delle numerose sagre e dei molti corsi (tra cui quello organizzato da EgoGusto di cui abbiamo parlato qui) dedicati alla pasta fresca (con o senza uovo, con o senza ripieno), in cui il focus è sul confezionamento della pasta in sé, nuda e cruda, di cui vengono considerate la forma, la consistenza, la callosità, la tenuta in cottura, ecc. Laddove invece le sagre e le manifestazioni che vedono protagonista la pasta secca, sono generalmente legate a una ricetta specifica in cui essa viene utilizzata (si vedano la Sagra degli spaghetti all’amatriciana o alla Carbonara), con l’eccezione della Festa dei “maccaroni” di Gragnano Igp, che celebra la prima pasta essiccata d’Italia.