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Economia | 19 giugno 2024, 13:14

Mercato del lavoro di giugno: nel vercellese 1.210 assunzioni, ma solo il 20% sarà stabile

I dati del sistema Excelsior: in 53 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.

Mercato del lavoro di giugno: nel vercellese 1.210 assunzioni, ma solo il 20% sarà stabile

Sono 6.230 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di giugno 2024, pari al 20% delle entrate complessive previste a livello regionale.

Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 70% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (che oscilla dal 17% di Biella e Novara, al 18% di Vercelli, fino al 20% del VCO); una difficoltà di reperimento che supera il 50% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 58% per il VCO, al 61% per Vercelli, al 63% per Novara, fino al 64% per Biella).

Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale è il settore dei servizi di alloggio e ristorazione a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province del quadrante.

Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.

Guardando al vercellese, le entrate programmate a giugno 2024 sono 1.210; solo nel 20% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per l’80% saranno a termine. Si concentreranno per il 64% nel settore dei servizi e per il 61% in imprese con meno di 50 dipendenti. Il 13% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (14%). L’11% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota pari al 32% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.

In 53 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.

I settori ad esprimere il più alto fabbisogno sono quelli dei servizi di alloggio e ristorazione (270 entrate previste), seguito dal commercio (250), dai servizi alle persone (130), dalle costruzioni (130) e infine dalle industrie metallurgiche (80).

redaz

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