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Cronaca | 28 giugno 2024, 13:01

Prevenire è meglio che reprimere: in tre mesi 28 avvisi, 21 fogli di via,13 ammonimenti del Questore

La divisione anticrimine ha potenziato i provvedimenti amministrativi che, in molti casi, consentono recuperare il soggetto potenzialmente violento.

Prevenire è meglio che reprimere: in tre mesi 28 avvisi, 21 fogli di via,13 ammonimenti del Questore

Investe nella prevenzione la Questura di Vercelli che sta ponendo una grande attenzione alla tutela della legalità attraverso l'emanazione di provvedimenti di natura amministrativa, inflitti dall’Autorità di Pubblica Sicurezza anche se il destinatario non ha commesso un reato. Si tratta di strumenti preventivi che, per essere adottati, richiedono che il soggetto manifesti gli “indici di pericolosità sociale” previsti dalla normativa. 

Tra aprile e giugno 2024 il Questore della provincia di Vercelli, Giuseppe Mariani, ha emesso ben 28 avvisi orali, 21 fogli di via obbligatorio, 13 ammonimenti, di cui 12 per violenza domestica e uno per stalking  a seguito di  istruttoria curata dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura, guidata dalla dottoressa Fiorella Colangelo, assegnata a questo Ufficio dal 3 aprile scorso.

Il numero dei provvedimenti di prevenzione ha subito un notevole picco in ascesa, sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto allo scorso anno.

L’avviso orale è una misura di prevenzione personale, con la quale il Questore avvisa formalmente il soggetto socialmente pericoloso, dimorante in quel territorio, di comportarsi in maniera conforme alla legge e lo avverte che, se non rispetterà questo avviso, potrà incorrere in misure di prevenzione più gravi, quale la Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.

Con il Foglio di Via Obbligatorio invece il Questore ordina al soggetto socialmente pericoloso non residente di uscire immediatamente da quel comune e di non farvi rientro. Questo periodo può andare da un minimo di sei mesi a un massimo di quattro anni, in base al grado di pericolosità del soggetto stesso. Non rispettare questo ordine o rientrare nel comune prima del termine stabilito comporta gravi conseguenze, tra cui l’arresto.

Grande attenzione è posta poi al fenomeno della violenza domestica, che spesso costituisce un “sommerso”, perché non sempre queste situazioni vengono alla luce, vuoi per paura, vuoi perché la vittima non dispone di sufficienti mezzi di sussistenza per sé e per i propri figli, oppure perché è entrata in una spirale psicologica ed emotiva di violenza o di soggezione da cui non riesce a venire fuori.

L’ammonimento del Questore per violenza domestica è una misura di prevenzione che interviene già alle prime avvisaglie di condotte violente, quando ci si trova di fronte ad alcuni “reati spia”, minacce, percosse, lesioni, danneggiamenti, violenza privata, anche in assenza di querela da parte della vittima. Chiunque può segnalare fatti di violenza domestica riguardanti terze persone di cui viene a conoscenza, anche rimanendo anonimo. 

I soggetti ammoniti vengono monitorati da parte della Divisione Polizia Anticrimine ed avviati, presso centri convenzionati con la Questura, per diversi percorsi di recupero, tra cui il cosiddetto “Protocollo Zeus”, finalizzati ad acquisire la consapevolezza del disvalore penale delle azioni commesse e che ha successo per l’80% dei soggetti ammoniti.

Qualora, invece, le condotte illecite del soggetto non dovessero cessare, si procede d’ufficio e la pena per i reati perpetrati sarà aumentata. 

redaz

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