/ Cronaca

Cronaca | 02 luglio 2024, 08:48

Alagna: dopo il disastro, mezzi subito al lavoro. La situazione più difficile sulla strada dell'Acqua Bianca

Riaperte le valli Vogna, Olen e Otro; funivie operative e sopralluoghi ancora in corso

Alagna: dopo il disastro, mezzi subito al lavoro. La situazione più difficile sulla strada dell'Acqua Bianca

Si contano i danni in Valsesia e negli altri territori di Piemonte e Valle d'Aosta devastati dal maltempo che rischia di mettere al tappeto la stagione estiva appena iniziata. Intanto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha firmato la richiesta dello stato di emergenza destinato al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro della Protezione civile Nello Musumeci e capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, a causa delle violente precipitazioni che hanno colpito il Piemonte lo scorso fine settimana nelle province del Verbano Cusio Ossola, Torino e Vercelli.

Ad Alagna, fin dalla prime ore di domenica, si sta lavorando per ripristinare la piena fruibilità del territorio comunale, rimasto sempre accessibile attraverso la sp 299 che non ha subito conseguenze per l'ondata di maltempo. Tutte le strutture turistiche e ricettive sono operative così come gli Impianti funiviari sono in funzione e i rifugi in quota possono essere raggiunti senza limitazioni legate al maltempo.

Sul fronte della viabilità comunale è stata ripristinata e aperta la strada dal ponte di Pedemonte a Frazione Merletti; è in fase di verifica la riapertura della pista ciclopedonale tra il Ponte dell’Alzarella e la Cascina Felice, è stato aperto, con limitazione di carico, il ponte di Zam Tachji così come il sentiero di accesso alla frazione Ponte. Chiuso, invece, il tratto di strada ciclopedonale tra la Cascina Felice e il ponte di Schennine per il crollo del ponte.

Inaccessibile, sia per pedoni che per mezzi a motore la strada comunale dell’Acqua Bianca a monte della frazione Merletti e la strada sterrata parallela sulla sinistra orografica del Sesia, crollata in più punti;

inaccessibili e non praticabili i sentieri di accesso all’Alpe Pile e al rifugio Pastore, all’Alpe Bors con il rifugio Crespi Calderini e all’Alpe Vigne Superiore dove si trova il rifugio Barba Ferrero. Il Sentiero del Turlo non è stato particolarmente danneggiato ma nn è fruibile in quanto non si può raggiungere l’Acqua Bianca. «Coni lavori di ripristino in programma si prevede una rapida apertura dell’accessibilità pedonale e, con qualche giorno di lavoro in più, quella con mezzi a motore», spiegano dal Comune, ricordando che vige il divieto di percorrere qualunque sentiero a monte di frazione Merletti. Inaccessibili anche i sentieri per il Colle Mud e per la Bocchetta della Moanda in attesa di verificarne la percorribilità: il sopralluogo è previsto nella giornata di martedì. Di conseguenza vige il divieto di percorrere qualunque sentiero oltre la frazione Pedemonte.

Vanno meglio le cose nelle vallate laterali: dalla serata di lunedì in territorio di Riva Valdobbia è stata ripristinata la viabilità su tutta l’area e lungo la strada comunale tra le frazioni Sant’Antonio e Peccia, in Val Vogna e riaperto l’accesso ai rifugi Sottile e Carestia, all’Alpe Larecchio e al vallone del Maccagno; riaperto anche l’intero vallone di Otro così come il rifugio Zar Sennj. In val d'Olen è stata ripristinata la viabilità pedonale di accesso alla frazione Wittine ed alla località Pianalunga e gli impianti funiviari e tutti i rifugi in quota sono accessibili e operativi.

La Regione ha anche avanzato una prima stima degli interventi necessari per le somme urgenze e per il ripristino immediato dei danni provocati dalla perturbazione che ammontano a circa 25 milioni di euro, sulla base dei sopralluoghi operati nelle scorse ore dai tecnici della direzione opere pubbliche della Regione e dalle squadre della Protezione civile.

Nei prossimi giorni proseguiranno i sopralluoghi per definire gli interventi di ricostruzione e riduzione del rischio che dovranno essere messi in campo nelle prossime settimane. Al momento infatti è necessario attendere che il livello dei fiumi rientri per poter valutare l’erosione dei versanti e degli argini e avere un quadro completo della situazione.

redaz

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore