/ Cronaca

Cronaca | 02 luglio 2024, 11:46

Truffe agli anziani: 14 persone in carcere. Colpivano con la tecnica del "falso incidente" fingendosi parenti, avvocati, carabinieri

Operazione Carone: i dettaglia -IL VIDEO

Truffe agli anziani: 14 persone in carcere. Colpivano con la tecnica del "falso incidente" fingendosi parenti, avvocati, carabinieri

Sono 14 le persone finite in carcere con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di persone anziane. Nei confronti degli indagati, per la maggior parte nomadi di origine polacca, legati tra loro da vincoli di parentela, sono state sollevate a vario titolo anche le accuse di ricettazione e sostituzione di persona.

A eseguire le misure cautelari, dall'alba di martedì 2 luglio, i poliziotti della Squadra Mobile di Vercelli coadiuvati dalle Squadre Mobili di Piemonte e Valle d’Aosta e coordinata dal Servizio Centrale Operativo: circa 80 uomini delle Questure di Piemonte e Valle d’Aosta e del Reparto Prevenzione Crimine di Torino.

L’operazione, denominata “Caronte”, diretta dal sostituto procuratore.Rosamaria Iera, ha consentito di fare luce su 27 episodi di truffa commessi dal sodalizio nelle Province di Vercelli, Novara, Biella, Lodi, Alessandria, Pavia, Varese, Como, Milano e Monza.
I malviventi finiti nella rete degli investigatori, la maggior parte dei quali nomadi di nazionalità polacca legati tra loro da vincoli di parentela, dovranno ora rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe agli anziani, sostituzione di persona e ricettazione.
Nelle decine di casi accertati, le vittime hanno denunciato di aver ricevuto una telefonata da un appartenente alle forze dell’ordine, da un avvocato o addirittura da un familiare, il quale riferiva di un incidente stradale, in realtà mai avvenuto, in cui era rimasto coinvolto un parente della vittima; per evitare conseguenze infauste, giudiziarie o di salute,  per il parente coinvolto il sedicente professionista asseriva che fosse necessario consegnare loro urgentemente una cospicua somma di denaro e, laddove la vittima non fosse in grado di raggiungere la somma richiesta, i truffatori la convincevano a consegnare tutti monili e gli ori di famiglia nella sua disponibilità.
L’indagine iniziata ad aprile dell’anno scorso ha accertato, inoltre, che il danno complessivo dei beni asportati ammonta a circa 400 mila euro tra contanti e preziosi sottratti alle vittime dei raggiri.
Dall’attività investigativa è emersa l’assoluta versatilità e interscambiabilità dei sodali, che potevano fungere tanto da telefonisti chiamati a trarre in inganno le anziane vittime quanto da sedicenti incaricati al ritiro dei preziosi, talvolta qualificandosi come appartenenti all’Arma dei Carabinieri, come addetti dell’Ospedale, impiegati di uno studio legale o addirittura come parente stretto della vittima.
L’affiliazione all’associazione inoltre di alcuni soggetti italiani dediti alla ricettazione dei preziosi permetteva al gruppo di far sparire in breve tempo i monili sottratti alle vittime, così come alcuni degli appartenenti all’associazione criminale sono risultati intestatari di oltre 150 veicoli, usati di volta in volta dal gruppo per colpire in varie Province del Nord Italia senza lasciare tracce del loro passaggio.

redaz

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore