Mail truffa che, dietro la minaccia di un'azione penale, spingono le vittime a contattare un indirizzo mail apprentemente riferibile alla Polizia di Stato. In realtà, alle spalle, ci sono truffatori che, una volta agganciata la vittima, la spingono a versare somme anche importanti per trasformare l'asserito procedimento in una sanzione amministrativa.
Non è nuovissima la truffa che, in questi giorni, è tornata alla ribalta per una prepotente azione di pishing condotta nelle mail di un considerevole numero di vercellesi.
Persone che si sono trovate nella posta elettronica privata o aziendale sedicente convocazioni giudiziarie e che hanno segnalato l'accaduto chiedendo agli organi di stampa di lanciare l'allerta.
Così anche se la ricostruzione dei loghi è accurata e il linguaggio è infarcito di termini legali, è del tutto inverosimile che sia il Capo della Polizia a mandare convocazioni: la cosa migliore da fare, è cestinare tutto. Archiviando truffatori e rischi.