Cronaca - 29 novembre 2024, 09:21

Droga, maxi sequestro e quattro arresti nei boschi della Baraggia

Dopo la vicenda di Prarolo, altra operazione dei Carabinieri, questa volta al crocevia tra vercellese e biellese.

Quattro arresti, nove denunce e un rilevante sequestro di sostanze stupefacenti. 

E' il bilancio di un'articolata e prolungata attività investigativa di contrasto al fenomeno della diffusione e dello spaccio di sostanze stupefacenti, concepita e sviluppata a partire dallo scorso maggio, dall’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Borgosesia sotto la direzione della Procura della Repubblica di Vercelli, sono stati tratti in arresto 4 cittadini extracomunitari irregolari sul territorio, poiché indiziati di svolgere attività di spaccio di sostanze stupefacenti; denunciati di libertà 9 soggetti per aver concorso nell’attività mediante supporto logistico e trasporto. 

Nel corso dell’attività sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro: 1.3 kg di sostanza stupefacente, prevalentemente hashish, con quantitativi minori di eroina e cocaina; 9.500 euro in denaro contante; bilancini di precisione e materiale atto al confezionamento; 22 telefoni cellulari e un pc, powerbank e batterie auto; 3 armi bianche di cui un machete.

L’indagine trae origine da un’attenta attività di vigilanza e controllo del territorio svolta dall’arma locale nell’area ricompresa tra i comuni di Roasio, Rovasenda e Masserano ove sono stati captati movimenti insoliti ed inusuali di autoveicoli provenienti dall’area biellese, vercellese e novarese. Le brevi e frequenti soste che effettuavano le autovetture a margine della carreggiata lungo la SP318, nonché nei pressi della strada comunale “della Bellana” in località San Giorgio di Roasio, che cinge la base di una collinetta, hanno insospettito i militari dell’Aliquota Operativa dei Carabinieri di Borgosesia.

Appropriati servizi di osservazione, controllo e pedinamento opportunamente predisposti dai Carabinieri, abilmente coniugati con attività investigative di natura tecnica, hanno permesso di rilevare circa 40 cessioni di stupefacente al giorno da effettuate da parte di soggetti nordafricani, celati all’interno della vegetazione, che si rendevano visibili al bordo delle predette strade statali e comunali solo all’atto dello scambio. Al vertice dell’altura, un poggio caratterizzato da vegetazione tipica mediterranea e alberi ad alto fusto e nelle aree boschive adibite a bivacco gli arrestati avevano allestito una postazione, una tenda da campeggio, un riparo di fortuna e varie attrezzature outdoor avvantaggiandosi della posizione dominante.

Un vero e proprio centro operativo dove venivano ricevuti gli ordini, preparati e confezionati i quantitativi per la successiva consegna agli acquirenti che attendevano la sostanza sulla strada che costeggia la base del rilievo. Durante tutta l’attività sono state individuate ben 6 distinte aree di cessione precedentemente non interessate dal fenomeno che, all’atto della conclusione dell’attività investigativa, sono state interamente bonificate.

redaz