Santhiatese - 05 dicembre 2024, 11:17

Da Baglioni a Ray Charles, l'epopea dello Sporting Club: i ricordi del fondatore, Italo Caucino

Cinquant'anni fa iniziava una straordinaria avventura artista e imprenditoriale.

Sono Italo Caucino e sono nato nel lontano settembre 1933. Quindi adesso ho 91 anni ma per fortuna sto ancora abbastanza bene.

Voglio raccontarvi la storia di come è nato lo Sporting Club di Santhià che aprì esattamente 50 anni fa, il 7 dicembre 1974, con un bellissimo concerto dell’allora giovanissimo Claudio Baglioni.

Mi è sempre piaciuta la musica, il ballo ed il cabaret e fin dagli anni ’60 frequentavo a Milano il Derby Club, dove sono nati artisticamente tra gli altri Cochi e Renato ed Enzo Jannacci, ed a Torino la sala da ballo Faro Danze dove in passato si era esibito più volte il grande cantante Fred Buscaglione. Proprio lì conobbi il famoso maestro di ballo Glauco Sampaoli, iniziai a frequentare la sua scuola con mia moglie e diventammo ottimi amici. Allora avevo anche iniziato a suonare il pianoforte.

Nell’agosto 1971 ero in vacanza negli Stati Uniti ed a Las Vegas, all’International Hilton Hotel, ebbi la fortuna di vedere dal vivo un grandioso e spettacolare concerto di Elvis Presley. Mi hanno detto che sono tra i pochi italiani viventi ad aver visto Elvis dal vivo!

Dopo aver visto l’America, Las Vegas ed i suoi locali, quando tornai in Italia mi venne l’idea di costruire una grande discoteca dove si sarebbe potuto ballare e vedere spettacolari concerti di famosi cantanti e uomini di spettacolo italiani ma anche americani. Mi ispirai anche alla famosa Bussola di Marina di Pietrasanta fondata da Sergio Bernardini.

Questo sogno mi accompagnò per un po’ di tempo ma un giorno, proprio mentre ero in auto con il Sampaoli, passammo davanti ad un grande prato verde di fianco all’autostrada Torino-Milano e pensammo che lì era il posto giusto per realizzare questo grande progetto.

Il Sampaoli voleva aprire un classico dancing ma io, dopo aver percepito il vento che stava arrivando dagli Stati Uniti, volevo invece puntare su una moderna discoteca e quindi le nostre strade si divisero.

Riuscii ad acquistare i terreni e ad ottenere le dovute autorizzazioni per la costruzione del locale. Nel frattempo mi informai per trovare un valido architetto che fosse in grado di progettare la discoteca che avevo in mente e lo trovai a Torino: si trattava di un architetto di origini bulgare, Diulgheroff, figlio di un famoso pittore futuristico. Lui aveva progettato una bellissima discoteca di Torino, il Pick Up, ancora oggi in funzione. L’idea fu quella di costruire una discoteca nello stesso stile ma molto più grande. Con Diulgheroff andammo in giro per l’Europa per vedere diverse discoteche che lui conosceva, tra cui a Montecarlo il famoso locale notturno Sporting Club. Questo nome mi piacque molto e in quel momento decisi di chiamare così il locale che volevo costruire a Santhià. 

Proprio mentre stavo iniziando a costruire il locale venni a sapere che un gruppo di imprenditori di Borgo d’Ale aveva intenzione di costruire a pochi chilometri un’altra sala da ballo: si trattava di Giovanni Tarello, Francesco Andorno, Aldo Andorno e Renato Paniale. Li contattai e decidemmo di unire le forze. Così loro divennero soci di minoranza della società che avevo costituito per costruire lo Sporting.

Riuscimmo a finire i lavori ed il mio sogno divenne realtà: una grande, spettacolare ed avveniristica discoteca che poteva ospitare quasi 5.000 persone, con le colonne di acciaio che riflettevano le luci dei Dj creando effetti speciali mai visti fino ad allora dalle nostre parti. Una pista centrale, sormontata da una enorme cupola, che si alzava di un metro ed era girevole.

Lo Sporting Club di Santhià venne inaugurato proprio 50 anni fa, il 7 dicembre 1974 con un concerto di Baglioni: fu un successo clamoroso ed il locale divenne fin da subito famosissimo in tutto il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Lombardia.

Nella seconda metà degli anni ’70 tornai negli Stati Uniti ed a New York, tramite un amico, riuscii ad entrare nella discoteca forse più mitica di tutti i tempi, il famoso Studio 54. Lì vidi esibirsi una giovanissima ed ancora sconosciuta artista italo americana: Madonna. A Los Angeles vidi anche un concerto di The Voice, Frank Sinatra. Tornai da quel viaggio con nuove e brillanti idee per migliorare ancora di più lo Sporting.

Lo Sporting Club continuò per giorni, settimane, mesi, anni ad avere successo anche grazie alla musica del grande e compianto Dj Cesare Plantulli, grazie agli altri bravissimi Dj che si sono succeduti alle sue consolle e grazie ai famosi cantanti ed artisti, italiani e stranieri, che si sono esibiti sul suo palco. 

Elencare gli artisti che si sono esibiti allo Sporting è cosa ardua, forse sarebbe più facile elencare chi non c’è stato. 

Tra gli artisti stranieri basti citare, oltre a Ray Charles, James Brown, Donna Summer, Grace Jones, Gloria Gaynor, Barry White, Amanda Lear, Suzy Quatro, i Rockets, Plastic Bertrand, Mick Taylor, Kim & the Cadillacs, Van McCoy. 

Tra i cantanti italiani, oltre a Baglioni, basti citare Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Fabrizio De Andrè, Renato Zero, Franco Califano, Roberto Vecchioni, Bruno Lauzi, Riccardo Cocciante, Miguel Bosè, Mal, Fred Bongusto, Enzo Jannacci, Peppino di Capri, Edoardo Bennato, Angelo Branduardi, Umberto Tozzi, Ron, Franco Battiato, Fabio Concato, Fausto Leali, Ivano Fossati, Ivan Cattaneo, Alberto Camerini, Riccardo Fogli, Claudio Villa, Alberto Fortis, Enrico Ruggeri con i Decibel, Angelo Bertoli, un giovanissimo Zucchero Fornaciari, Ornella Vanoni, Patty Pravo, Raffaella Carrà, Loredana Bertè, Mia Martini, Donatella Rettore, Dory Ghezzi, Marcella Bella, i Pooh, i Ricchi e Poveri, i Matia Bazar, i New Trolls, la Premiata Forneria Marconi, il Banco del Mutuo Soccorso. 

Si sono anche esibiti più volte famosi personaggi dello spettacolo, da Ezio Greggio a Walter Chiari, da Gino Bramieri a Pippo Baudo, da Mike Bongiorno a Fiorello, da Sandra Mondaini a Giorgio Gaber, da Jerry Calà con i Gatti di Vicolo Miracoli a Ric e Gian.

Tra i Dj, oltre al grande Cesare Plantulli, posso ricordare, scusandomi se dimenticherò qualche nome, Paolo Ignetti, Paolo Stasi, Cristiano Gatti, Maurizio Di Maggio, Aldo Cavriani, Enzo Persueder, Claudio Cecchetto, Linus, Albertino, Molella oltre a Vasco Rossi ad inizio carriera quando era ancora un Dj.

Negli anni ’90 rilanciai il locale puntando sulle orchestre e sul ballo liscio. Il nome venne modificato in Beverly Hills. Fu il periodo delle grandi orchestre, da Raoul Casadei con suo figlio Mirko a Franco Bagutti, da Omar Codazzi a il Grande Evento, da Matteo Tarantino a Marianna Lantieri, da Titti Bianchi a Ruggero Scandiuzzi, da Castellina Pasi a Roberta Cappelletti, da Roberto Polisano al mio grande amico Genio con i Pierrots e con la Buby Band, alla Shary Band.

Chi volesse saperne di più può andare a curiosare sulle pagine facebook “I ricordi dello Sporting di Santhià” e “Noi che andavamo allo Sporting”. Su You Tube, digitando “Sporting Club Santhià”, potrete inoltre trovare un bellissimo filmato regalatomi dai miei nipoti, già visto da quasi 3.500 persone.

Io restai a gestire il locale per ben 40 anni ma poi per l’età e la salute dovetti ritirarmi ma ancora oggi, a 91 anni, lo Sporting Club di Santhià è rimasto nel mio cuore, nei miei pensieri e nei miei ricordi ed ogni volta che lo penso mi commuovo.

W lo Sporting Club Santhià, music hall, discoteca, un grande e famoso locale che ancora oggi tantissime persone ricordano per le belle e indimenticabili serate passate lì tanti anni fa, dove tante persone hanno incontrato il compagno o la compagna della propria vita e per le quali lo Sporting ha rappresentato una parte importante della loro vita e della loro giovinezza. 

Tanti, tantissimi grazie a tutti gli amici e le persone che hanno frequentato lo Sporting e il Beverly Hills. 

Italo Caucino