Arte e Cultura - 06 dicembre 2024, 07:36

"Gli smalti ritrovati": al museo Leone incontro sul cofano di Guala Bicchieri

Si chiude a Vercelli la campagna di Palazzo Madama per l'acquisizione delle parti mancanti del prezioso Scrinim Cardinalis che venne alla luce durante il restauro di Sant'Andrea

Si chiude a Vercelli la campagna di raccolta fondi per l'acquisto degli smalti mancanti al cofano di Guala Bicchieri, raffinato manufatto duecentesco appartenuto al diplomatico e fondatore della basilica di Sant'Andrea e dell'ospedale di Vercelli.

Oggi, venerdì 6 dicembre alle ore 17.30, il Corridoio delle Cinquecentine del Museo Leone di Vercelli, accoglie Giovanni Villa, direttore di Palazzo Madama in Torino e Simonetta Castronovo conservatore delle collezioni di arti decorative, che, introdotti da Luca Brusotto, curatore del Museo Leone, parleranno di: "Tesori ritrovati: gli smalti mancanti del cofano del cardinale Guala Bicchieri". 

    Sarà l’occasione per presentare, nel Museo della città natale di Guala Bicchieri che costudisce l’ultima vestigia del cardinale, la conclusione del progetto per l’acquisizione, da parte di Palazzo Madama di Torino, di cinque preziosissimi smalti di Limoges che originariamente decoravano il retro del celebre cofano del cardinale Bicchieri – capolavoro del gotico europeo – che fu rinvenuto nella muratura della Abbazia di Sant’Andrea, con all’interno le spoglie del cardinale stesso, durante i lavori di restauro della chiesa a opera di Carlo Emanuele Arborio Mella agli inizi del XIX secolo. La preziosa cassa, poi donata alla famiglia Mella, nel 2004 fu acquistata dal Comune di Torino per essere permanentemente esposta tra le collezioni di Palazzo Madama.

     I cinque smalti, in rame dorato e smalto champlevé (di colore blu, verde, bianco), furono verosimilmente trafugati dal dorso dell’opera nel corso del XVIII secolo, per poi confluire in una collezione privata in Francia e poi in vendita presso una galleria antiquaria di Parigi. 

        Sottoposti prima all’attenzione del Louvre (2019) e poi a quella di Palazzo Madama, i cinque pezzi furono esaminati dal Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino attraverso una campagna di indagini diagnostiche, per leggere con precisione la composizione chimica dello smalto e le tecniche di lavorazione del vetro, rilevando che le staffe ora in possesso della galleria parigina coincidono esattamente, per dimensioni e disegno degli elementi floreali, con quelle ancora presenti sul cofano di Palazzo Madama e che la loro composizione chimica è identica a quella degli smalti del cofano Bicchieri. Un insieme di dati che permettono, quindi, di confermare la provenienza di questi frammenti dal cofano torinese. 

    L’importanza dello scrigno di Palazzo Madama risiede anche nell’essere parte di una ricca collezione – costituita dal cardinale nel corso dei suoi continui viaggi attraverso l’Europa, – che contava 104 paramenti liturgici, 80 oreficerie, 8 opere de l’Oeuvre de Limoges, 70 anelli e 130 manoscritti, dei quali molti miniati: una raccolta di cui sono eccezionalmente sopravvissute una decina di opere, tra le quali spicca sicuramente lo scrigno del Museo Leone di Vercelli, anch’esso decorato da preziosissimi medaglioni limosini a smalto e unica e testimonianza del cardinale Bicchieri ancora presente in città. Con quest’opera, nel corso della conferenza, verranno fatti alcuni importanti confronti. 

    Lo scrigno vercellese, risalente agli anni Venti del Duecento, è uno dei due cofanetti descritti tra i doni di Guala Bicchieri alla chiesa di Sant’Andrea in Vercelli da lui fondata e fu acquistato da Camillo Leone nel 1883 sul mercato antiquario dal mercante d’arte Samuele Subert. Dopo una lunga trattativa, per la allora importante somma di 8000 lire, lo scrigno entrò a fare parte delle collezioni del notaio vercellese ed è oggi il principe delle collezioni di arte decorativa del suo Museo, esposte in Palazzo Langosco. È considerato, se non altro per dimensioni, il fratello minore di quello torinese. 

    Qualche anno fa (2016-2017) i due scrigni, quello torinese e quello vercellese, si incontrarono eccezionalmente fianco a fianco per una importante mostra tra Parigi e Torino dedicata alle oreficerie limosine. Sarà questa una nuova occasione per riunirli ancora una volta, anche se virtualmente, nel nome di Guala Bicchieri. Ingresso libero fino a esaurimenti posti

redaz