Domenica 8 dicembre, alla Biblioteca Civica di Rovasenda, intitolata al Prof. Arnaldo Colombo, si è svolta la tradizionale cerimonia di consegna delle Borse di studio istituite dalla famiglia Colombo in sua memoria.
Gli alunni beneficiari, che hanno conseguito i migliori risultati scolastici, sono stati: Daniel Pilotta, che ha terminato la terza media e ora frequenta il Liceo Linguistico a Vercelli e Riccardo Valsecchi, che terminata la quinta elementare è passato alla scuola media. Oltre all’assegno di studio, è stato donato il libro di Arnaldo Colombo: “Perché il Bayardo”, che spiega l’attualità del cavaliere senza macchia e senza paura e si conclude con la cronaca dello storico gemellaggio che unisce Rovasenda con Pontcharra, del quale recentemente è stato festeggiato il 50° anniversario.
Il sindaco, Federico Carola, ha scritto una dedica personalizzata per i premiati, che resterà a ricordo della giornata.Un pubblico numeroso gremiva la Sala della Biblioteca. L’Amministrazione di Rovasenda era rappresentata da: Federico Carola, sindaco, Giorgio Semplici, vice sindaco, Gian Mario Berta, consigliere, Valeria Manachino consigliera con delega all’Istruzione. Erano presenti il parroco di Rovasenda, don Claude Tossou, le famiglie dei premiati, i volontari della Biblioteca, insegnanti e rovasendesi e anche il consigliere Gianpaolo Baietti, che era stato sindaco nel quinquennio precedente e aveva preso molto a cuore la Biblioteca.
Federico Carola ha ringraziato gli eredi Colombo, ricordando come Arnaldo sia stato una persona che ha dato un’anima e una storia al paese e alla Baraggia, presentando Alessandro Orsi e Piera Mazzone, che avrebbero parlato di Colombo, uomo di scuola, letterato e storico. Alessandro Orsi, Presidente del’Anpi di Borgosesia, che è stato insegnante e dirigente scolastico, oltre che scrittore e storico, ha ricordato un’amicizia durata decenni: «Conobbi Arnaldo cinquant’anni fa, a Borgosesia, quando venne ad insegnare al Liceo Scientifico, dove fu collega di mia moglie, e lo introdussi all'Istituto per la Storia della Resistenza, che aveva sede a Borgosesia, invitandolo a collaborare. In quegli anni aleggiava ancora l’effervescenza e lo spirito del ’68: ci si trovava spesso a discutere tra insegnanti. Arnaldo sottolineava che, per essere bravi insegnanti sono necessarie quattro qualità: le competenze, la capacità di trasmetterle a degli adolescenti, la passione per il proprio mestiere e soprattutto la pazienza, che lui conosceva bene, avendo insegnato alle scuole medie, a ragazzini molto giovani e non ancora abituati al rigore di studio nelle varie materie. Credo che Arnaldo in quarant’anni di insegnamento non abbia mai alzato la voce, perché quando sedeva in cattedra si avvertiva il suo prestigio: spiegava ed era ascoltato».
Orsi, oltre al rigore ed all’onestà intellettuale dell’amico e collega ha sottolineato un altro fattore: «Aveva una visione della storia di grande oggettività, in lui non c’era mai nulla di fazioso: la storia è come la matematica, due più due fa sempre quattro. Quando insegnava al Liceo Scientifico di Cossato, mi coinvolse in una serie di lezioni di storia a due voci, in cui spiegava fascismo e Resistenza, mentre io parlavo del passaggio tra le due guerre. Partecipò a passeggiate sui luoghi che furono teatro della Resistenza valsesiana e lo colpì molto la zona del Fenera, al punto che compose una poesia in rovasendese che ho riportato nel mio libro. Il suo era il limpido sguardo di un uomo della pianura che osserva e dialoga con la montagna, rifugio, ma anche ambiente che poteva nascondere insidie e pericoli, che bisognava conoscere e rispettare nella sua Cultura».
Come ogni anno ho cercato di trovare nell’editoria recente qualche traccia dei temi cari ad Arnaldo, da riproporre a Rovasenda, a riprova, se mai ce ne fosse bisogno, dell’attualità dei suoi libri. Grazie alla gentilezza di Alessandro Costanzo, Presidente del Museo Etnografico di Romagnano, ho potuto avere una copia del romanzo storico, scritto dall’autore giavenese Alberto Busca: “Baldesar”. Uno dei personaggi del romanzo è Pierre Terrail, Signore di Bayard, cui Colombo dedico più di un libro, mentre il protagonista è Baldassarre Castiglione, umanista, letterato, diplomatico e militare al servizio dello Stato della Chiesa, del Marchesato di Mantova e del Ducato di Urbino. In copertina domina lo sguardo del Castiglione, ritratto nel dipinto ad olio di Raffaello, databile al 1514-1515 ed esposto al Museo del Louvre di Parigi, che incarna quell’ideale di perfezione estetica e spirituale del gentiluomo di corte espressa nel celebre trattato: “Il Cortegiano”, pubblicato a Venezia nel 1528 ed ambientato alla corte d’Urbino.
Flavio Colombo, a nome della famiglia ha ringraziato la nuova Amministrazione Comunale per aver collaborato nell’organizzazione della cerimonia, si è complimentato con i ragazzi augurando loro un brillante futuro, seguendo le orme di Arnaldo che, attraverso la cultura e la grande umanità, ha lasciato una traccia per le generazioni future. Ad Alessandro Orsi, che è stato collega di Arnaldo, è stato fatto omaggio di tutti i libri dello scrittore e storico rovasendese.
Le borse di studio sono state consegnate dai familiari di Arnaldo: Alberto, Flavio e Anna, mentre Danila era assente per motivi di salute. Luisa, vedova di Vittorio Colombo, che è sepolto a Rovasenda, dal Veneto ha inviato i suoi saluti.
Daniela Musso, insegnante alle scuole elementari di Rovasenda, ha letto la lettera che la professoressa Elisabetta Vidotto, non avendo potuto partecipare al conferimento della borsa di studio, ha indirizzato a Daniel Pilotta, in cui si complimenta non solo per i brillanti risultati scolastici conseguiti grazie all’ “acuta intelligenza”, ma anche per l’“Impegno continuo, la serietà nello studio e la capacità di collaborare con tutti, allievi ed insegnanti”. La maestra Daniela Musso, a sua volta ha ricordato come Riccardo Valsecchi, sin dall’ingresso alla scuola primaria, abbia rivelato prontezza ed intuito: “Distinguendosi per le capacità logiche ed il comportamento gentile ed educato: bravo in tutto nello studio e nello sport, segnalandosi anche per l’onesta e umiltà dei comportamenti, modello e stimolo per i compagni, sempre disponibile a collaborare e ad aiutare tutti”.Il pomeriggio si è concluso con un ricco rinfresco offerto a tutti i presenti dalla famiglia Colombo, che mantiene viva la memoria di Arnaldo, sostenendo gli studenti meritevoli, la biblioteca e la chiesa.