Riceviamo e pubblichiamo.
Molti abitanti di Varallo mi hanno segnalato che verso la metà di gennaio del prossimo anno, un medico di famiglia, attualmente in servizio, lascerà la cittadina valsesiana ma non è ancora stato trovato un sostituto. C'è molta preoccupazione perché più di mille mutuati potrebbero trovarsi senza medico e doversi aggiungere ai mutuati dei medici già presenti. Questi ultimi hanno già un carico di lavoro notevole.
I timori sono stati espressi in particolare dalle persone anziane che rappresentano una parte notevole della popolazione varallese. In più nel periodo invernale gli anziani sono più esposti dalle malattie stagionali, oltre alle loro patologie croniche. Il problema di Varallo si inserisce nel problema provinciale ma anche nazionale della carenza di medici di famiglia che sta mettendo a serio rischio la tenuta della sanità pubblica. Le cause partono da lontano e già una decina di anni fa si intravedeva il problema.
La futura apertura delle case della salute e degli ospedali di comunità, anche nella nostra provincia, sarà una cosa molto positiva ma se mancano medici e infermieri diventerà difficile rafforzare la sanità territoriale. Non è un tema da fare polemiche politiche ma da affrontare tutti insieme cercando di trovare delle soluzioni, a volte emergenziali, a volte strutturali. Aumenti economici, sistemi organizzativi nuovi, la telemedicina, la medicina di gruppo, tutela legale ai medici fino al reato di colpa garantito dalle Asl o dallo Stato ecc. possono essere alcune ma non le sole risposte alla crisi vocazionale di diventare medico come infermiere professionale. Sul caso di Varallo so che il problema è noto all'Asl e all'Ordine dei medici provinciale e che si cercherà di affrontarlo, anche se non sarà di facile soluzione. Mi auguro, ma ne sono certo che si cercherà di trovare una soluzione per la salute della gente.