Cronaca - 17 dicembre 2024, 19:20

Patteggia il motociclista che causò l'incidente in cui perse la vita Mario Tamarindo

La pena di 1 anno e 4 mesi è stata convertita in lavori di pubblica utilità. Sospesa per due anni la patente di guida.

Mario Tamarindo

Ha patteggiato la pena di un anno e quattro mesi, convertita in lavori di pubblica utilità, M.M., 51 anni, di Gozzano, il motocilista accusato di omicidio stradale per aver causato il tragico incidente tra moto in seguito al quale aveva perso la vita, a 58 anni, il vercellese Mario Tamarindo. All’imputato è stata anche comminata la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per due anni. Per i familiari della vittima, che sono stati assistiti da Studio3A e dall’avvocato Laura Bastia e che erano già stati integralmente risarciti dalla compagnia di assicurazione della moto dell’imputato, si chiude ora anche il versante penale.

Il patteggiamento è stato ratificato martedì 17 dicembre, all’esito dell’udienza preliminare tenutasi in Tribunale a Verbania, avanti il Gup Rosa Maria Fornelli.

L'incidente costato la vita al vercellese era occorso l’8 luglio 2023 sulla Statale 229, nel comune di Pettenasco, poco dopo le 15,15: dopo una curva il centauro si era improvvisamente trovato di fronte la moto Bmw Gs 1200 condotta dall'imputato, che viaggiava in direzione di Omegna. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagine, condotte dal sostituto procuratore Gianluca Periani, M.M. non circolando sulla parte destra della carreggiata e in prossimità del margine destro della medesima, perché impegnato in una manovra di sorpasso di un veicolo che lo precedeva nello stesso senso di marcia, aveva perso il controllo del suo mezzo e invaso l’opposta corsia di marcia impattando con la Ducati Streetfighter 1100 condotta da Mario Tamarindo, il quale stava regolarmente procedendo sulla propria corsia. Un impatto devastante, a causa del quale Tamarindo ha subìto una prima, importante lesione alla gamba sinistra, ha sbandato ed è finito contro il guardrail che gli ha inferto ulteriori, gravissime ferite, è stato disarcionato dalla sua Ducati, è rovinato sull’asfalto ed è infine rotolato nella scarpata oltre la barriera, riportando una serie di politraumi devastanti che non gli hanno lasciato scampo, è deceduto praticamente sul colpo. I sanitari del 118 hanno tentato per più di mezz'ora di riamarlo, ma senza esito. Un dramma che si era consumato davanti agli occhi disperati del figlio della moglie, che lo seguiva in moto ad alcune centinaia di metri di distanza, e che tra i primi aveva tentato di prestargli soccorso.

L'altro motociclista, invece, aveva riportato solo ferite leggere a un piede, era riuscito a rimanere in equilibrio sulla sua Bmw e, pur essendosi reso conto della gravità dell’incidente che aveva causato, ha continuato la sua corsa per alcune centinaia di metri, prima di fermarsi dopo le segnalazioni di uno degli automobilisti sorpassati che aveva visto la scena e che, facendolo tornare sui suoi passi, gli ha evitato l’aggravante dell’omissione di soccorso. 

I congiunti del 58enne di Vercelli che, per essere assistiti, attraverso l’area manager per il Piemonte Giancarlo Bertolone, si sono rivolti a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e sono stati seguiti dalla legale Laura Bastia del foro di Milano.

redaz