I militari della Stazione di Borgosesia hanno condotto una tempestiva attività d’indagine, nel contesto di una più ampia campagna di contrasto al fenomeno delle truffe, partita grazie alle indicazioni fornite in sede di denuncia da un'anziana residente nel comune di Borgosesia.
Ai Carabinieri la donna racconta di essere stata contattata telefonicamente da un sedicente maresciallo dei Carabinieri, il quale le ha comunicato che il marito si deve presentare, con urgenza, alla Stazione dei Carabinieri di Vercelli per una notifica importante. Lei ribatte che il marito, invece, si recherà al più vicino Comando dei Carabinieri di Borgosesia, ed è proprio in quel Comando che si disvela il raggiro: non risulta alcuna notifica da eseguire nei riguardi dell’uomo, né sono stati i Carabinieri a contattare la donna. Quasi certamente, dunque, si doveva trattare di una scusa per fare in modo che l'anziana, vittima designata di un raggiro, si trovasse sola in casa.
Immediatamente, il vero maresciallo si è messo in contatto con la donna che, fortunatamente, non aveva ancora ricevuto la “visita” dei truffatori: in breve tempo viene raggiunta da due veri Carabinieri che si presentano in uniforme a bordo di un'auto di servizio e muniti di tessera di riconoscimento. Mentre i militari raccolgono la deposizione della donna, la Centrale Operativa di Borgosesia registra ben nove chiamate provenienti da cittadini di Varallo e Borgosesia, che segnalano di essere stati contattati via telefono da sedicenti Carabinieri ed essere stati invitati a recarsi in caserma per notifiche o per atti conseguenti a incidenti patiti da parenti o congiunti.
Tutti gli equipaggi disponibili vengono pertanto allertati via radio e si mettono alla ricerca di persone di “interesse operativo” presenti nella bassa Valsesia, fino a quando, a Varallo Sesia, procedono al controllo degli occupanti di un’autovettura a noleggio. Le due persone a bordo sono provenienti dalla provincia di Napoli e non sono in grado di fornire alcuna spiegazione plausibile della loro presenza nel territorio della Valsesia. Dall’istante in cui i due uomini vengono controllati dai Carabinieri si interrompe il flusso di chiamate verso il 112 e da quel momento non giungeranno più alla Centrale Operativa segnalazioni di cittadini preoccupati e allarmati da fittizie comunicazioni di incidenti o finte notifiche. Grazie agli elementi raccolti dai cittadini segnalanti, ai riscontri tecnici e su strada, i Carabinieri di Borgosesia riescono a stilare un completo quadro indiziario, poi inoltrato all’autorità giudiziaria, con una comunicazione di notizia di reato per truffa tentata in concorso.
Saranno ovviamente i successivi accertamenti e l'eventuale sentenza di condanna a decretare in via definitiva i possibili risvolti penali collegati all'attività dei due denunciati. Tuttavia le forze dell'ordine raccomandano di mantenere sempre la calma e la freddezza ricordando, soprattutto, che né i Carabinieri, né le altre Forze di polizia chiederanno mai soldi o preziosi, per nessun motivo, nemmeno per “liberare” un parente coinvolto in vicende gravi come incidenti stradali, arresti o denunce.