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Politica | 20 dicembre 2024, 07:11

Addizionale Irpef: pagherà anche chi ha un reddito di 12.500 euro

Il Comune abbassa la no tax area: polemiche in Consiglio

Il sindaco Scheda e l'assessore al Bilancio, Massimo Simion

Il sindaco Scheda e l'assessore al Bilancio, Massimo Simion

E' polemica in Consiglio sull'abbassamento della soglia di esenzione dall'addizionale Irpef. Dal 2025 pagherà anche chi ha un reddito compreso tra 12.500 euro e 16.000 euro, cifra che rappresentava la precedente soglia di «no tax area». 

A sintetizzare l'operazione sono due dati: il milione di euro in più iscritto a bilancio come gettito Irpef (più volte sottolineato negli interventi di tutti i consiglieri comunali di minoranza) e i 100,80 euro in meno, incidenza dell'addizionale per chi ha un reddito di 12.600 euro. E se, secondo l'assessore al Bilancio Massimo Simion l'operazione «è un riallineamento alle no tax area applicate da altri capoluoghi del Piemonte e consente di mettere in sicurezza i conti del Comune», sono invece gli exi sindaci Gabriele Bagnasco e Andrea Corsaro, insieme al consigliere Fabrizio Finocchi di Azione - Stati Uniti d'Europa a lanciare le critiche più feroci.

Si discute dell'addizionale affrontando l'emendamento presentato da Pd, lista civica Bagnasco e Finocchi, che chiede di riportare a 16.000 euro la soglia di esenzione: verrà bocciato al termine di una lunga discussione nella quale, a parte le dichiarazioni di voto, nessun consigliere di maggioranza prende la parola a difesa della misura.

«Un bilancio senza coraggio - attacca Corsaro -: il milione di euro poteva essere recuperato, analizzando capitolo per capitolo, ed eliminando le spese non necessarie. Certo costa fatica, litigi e tensioni. E' molto più semplice far pagare più tasse, togliere le esenzioni sui parcheggi e istituire un costo per le pratiche Suap». Bilancio alla mano, Corsaro elenca poste di bilancio per le quali sarebbero messi a preventivo cifre inferiori a quelle storicamente spese e una serie di stanziamenti che, secondo lui, sarebbero stati facilmente tagliabili (dai costi per il portavoce a una serie di somme destinate alla futura fiera del riso), innescando un'accesa reazione di Roberto Scheda: «E' tutta la vita che sono vicino alle fasce deboli - replica -. Quel che mi preoccupa è non avere un piano sui costi di manutenzione del verde e del nuovo viale».

Critiche pesanti anche da Gabriele Bagnasco, per due mandati alla guida della città: «Non solo si fanno pagare le fasce più deboli ma si applica a tutti la medesima aliquota, la massima consentita». «Di fronte all'esigenza di far quadrare il bilancio la destra aumenta le tasse» è l'attacco del capogruppo Pd, Alberto Fragapane mentre  il collega Filippo Campisi è categorico: «Moralmente e politicamente non voto una misura che toglie 100,80 euro l'anno dalle tasche di chi ha un reddito di 12.600 euro».

Di una scelta poltiica che penalizza le fasce deboli parla Finocchi, concordando sulla mancanza di coraggio nella redazione del bilancio: «I tecnici fanno i conti, ma sono i politici a dover dare gli indirizzi».

redaz

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