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Arte e Cultura | 20 marzo 2025, 07:56

Apre il rifugio antiaereo della Provincia

Nel sottosuolo del Palazzo allestito un museo per ricordare i bombardamenti su Vercelli

Le porte di un rifugio antiaereo dimenticato si aprono per raccontare una storia potente, quella di Vercelli sotto le bombe. Sabato e domenica apre, per le visite guidate dai volontari de La Rete, il rifugio antiaereo della Provincia, uno dei più grandi tra quelli attivi tra il 1940 e il 1945.

La riscoperta di questo rifugio da parte de La Rete, avvenuta otto anni fa, ha reso possibile questo momento straordinario: un viaggio nel cuore della Vercelli ferita e resiliente della Seconda Guerra Mondiale. «Scenderemo insieme nel silenzio di questo bunker, dove il tempo sembra essersi fermato, per rivivere gli anni dei bombardamenti, le sirene laceranti, la paura, ma anche la tenacia e la speranza che animavano la nostra comunità», spiegano i volontari che hanno allestito un vero e proprio museo della memoria.

Alle pareti, del bunker è possibile leggere la cronologia di una città sotto le Bombe: Un percorso emozionante attraverso gli eventi bellici che hanno segnato Vercelli. «E po abbiamo frammenti di storia da toccare con mano: parti dei relitti di due bombardieri precipitati nei cieli, reliquie recuperate con cura e rispetto, frammenti di bombe americane cadute sulla nostra città. Un'esperienza tattile che connette fisicamente con la storia», aggiungono da La Rete.

In mostra anche una rara Keystone F8 Aerial Camera, la "testimone silenziosa" dei bombardamenti, la macchina fotografica che volava sui bombardieri per immortalare gli obiettivi. «Un dono prezioso di Donatello Lorenzo che ringraziamo di cuore», aggiungono.

Grazie alla collaborazione con gli studenti del corso di aeronautica dell'Iti di Vercelli e dei loro insengnait è stata poi ricostruita una sezione del vano bombe di un B17,  mentre le fotografie toccanti dei bombardamenti subiti dalla città, recuperate grazie alle ricerche della Rete e magistralmente riprodotte dal fotografo Donatello Lorenzo mostrano la Vercelli di allora. «Questo evento vuole essere un atto d'amore per la nostra città, reso possibile grazie al sostegno della Provincia e della Prefettura di Vercelli, che ringraziamo sentitamente. Un grazie speciale va a Davide Gilardino, la cui visione e determinazione hanno permesso di restituirci un pezzo fondamentale e finora sconosciuto della nostra identità - aggiungono da La Rete -. Vivere questa esperienza unica ci offre un tuffo nella memoria per comprendere il passato e costruire un futuro di pace».

Il rifugio sarà visitabile sabato e domenica su prenotazione obbligatoria al 331.4659408 in orario 9.30-16.30, dal 18 al 20 marzo.

redaz

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