Economia - 13 novembre 2024, 07:04

Assunzioni di novembre, 1.080 i posti nel vercellese. Solo 19% saranno stabili

Le previsioni del sistema Excelsior: il settore con maggiore richiesta è quello del commercio.

Assunzioni di novembre, 1.080 i posti nel vercellese. Solo 19% saranno stabili

Sono 5.370 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di novembre 2024, pari al 18,8% delle entrate complessive previste a livello regionale.

Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 70% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (16% di Biella,  15% di Novara e di Vercelli e 13% di Verbania); una difficoltà di reperimento che supera il 48% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 62% per Novara e Biella, al 64% per Vercelli e al 67% per Verbania).

Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale, sono i settori dei servizi di alloggio e ristorazione e del commercio a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province del quadrante.

Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. 

Per quanto riguarda la provincia di Vercelli, le entrate programmate a novembre 2024 sono 1.080; nel 19% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per l’81% saranno a termine.

Si concentreranno per il 67% nel settore dei servizi e per il 52% in imprese con meno di 50 dipendenti.

Il 12% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (18%). In 48 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.

Il 9% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota pari al 36% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.

I settori a esprimere il più alto fabbisogno sono quelli del commercio (270 entrate previste), seguito dai servizi di alloggio e ristorazione (230), dalle costruzioni (100), dai servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio e dalle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (80 in entrambi i settori).

redaz

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