Il museo dei Burattini di Bruno Niemen e la collezione tipografica Chiais potrebbero trovare casa nei restaurati locali dell'ex Enal. E' quanto emerso nel corso di un sopralluogo, condotto dal Roberto Scheda, dagli assessori al Bilancio e ai Lavori Pubblici, Massimo Simion, al Patrimonio e Commercio, Stefano Pasquino, dalla dirigente del settore Cultura, Margherita Crosio e dai due proprietari di collezioni uniche per la città, Pierluigi Chiais e Bruno Niemen. Entrambi hanno proposto al Comune la realizzazione di progetti all’interno dell’ex Enal: Chiais vorrebbe esporre gran parte del suo archivio che affonda le radici in secoli di storia; Niemen è interessato all’installazione permanente di costumi d’epoca di burattini e a un’area per i suoi spettacoli.
«Stiamo ragionando su come suddividere questo gioiello architettonico - anticipa Scheda -. La nostra intenzione è renderlo un punto di riferimento culturale di Vercelli, non solo con la realizzazione di spettacoli teatrali, mostre ma anche con l’esposizione dei cimeli sportivi che hanno caratterizzato la storia cittadina».
La struttura degli anni '30 è oggetto di un importante intervento di recupero che si concluderà nella primavera 2025.
Il cantiere coinvolge circa 4.000 metri quadri e ha come obiettivo restituire la struttura alla città rendendola polifunzionale. Nessuna area è esclusa: dal seminterrato (ampio circa 800 metri quadri) dove c’è la vecchia palestra, al piano rialzato (600 mq) con l’ingresso caratterizzato dagli alti soffitti fino al primo piano (360 mq) dove sono stati recuperati gli affreschi di circa 90 anni fa. Gli operai stanno “rivitalizzando” il palco, la platea e galleria dove saranno posizionati i nuovi seggiolini.
L’assessore Simion sottolinea come «grazie al finanziamento per la Cultura di circa 3.500.000 euro stiamo riportando “in vita” il teatro da 270 posti che completerà dunque l’offerta cittadina e alleggerirà il Civico il cui calendario è sempre molto ricco. I lavori hanno permesso di eliminare le “contaminazioni” che sono state applicate nel corso dei decenni come - ricorda Simion - la moquette oppure la chiusura di alcune finestre che danno su via Aravecchia».
Pasquino evidenzia che «il recupero di un edificio come quello dell’Ex Enal, per metterlo al servizio della città, porta con sé numerosi vantaggi, in particolare in termini sociali. Si tratta di un intervento di riqualificazione urbana che mira a restituire vita e funzione a una struttura di valore storico e architettonico, permette di preservare l’identità culturale e l'estetica della città rispondendo ai bisogni locali e può favorire l’indotto economico della zona, attirando turismo, nuove attività commerciali e creando posti di lavoro legati alla gestione dello spazio riqualificato».