Ciao a tutti sono Edoardo Daffara, sono di Varallo Sesia e frequento il Liceo Linguistico all'I.I.S. “D'Adda”, ho 17 anni e attualmente mi trovo a Città del Capo, in Sudafrica per trascorrere il mio anno all'estero con Intercultura. Sono già quattro mesi che mi trovo in questo bellissimo posto dall'altra parte del mondo e posso dire che mi sta piacendo moltissimo.
A partire dalla mia famiglia ospitante composta da mamma Judith e papà Clive Ciarle, mi sono fin da subito sentito accolto in questa nuova cultura e in questa nuova famiglia a cui sono già molto legato anche grazie alle tante cose che abbiamo fatto insieme. Inoltre in casa con me c'è anche un'altra ragazza tedesca, Emma, che sta trascorrendo come me un anno qui e ormai è diventata come una vera e propria sorella.
Nonostante la mia host family tra loro parli afrikaans, sia a scuola che in casa, oppure quando siamo con tutti i parenti parliamo in inglese, lingua che insieme all'afrikaans si studia in classse, ma che viene usata generalmente per parlare con chiunque non si conosca per includere tutti nella conversazione.
Proprio parlando di scuola, qui posso dire che è molto diversa rispetto a quella italiana, partendo dal fatto che tutte le scuole hanno una propria divisa, passando poi al metodo di insegnamento, il rapporto con i docenti e infine all'organizzazione scolastica.
Infatti se in Italia si è obbligati a studiare 12 materie, qui solo inglese, afrikaans (due delle dodici lingue ufficiali del Sudafrica) e matematica pura o alfabetizzazione matematica sono obbligatorie. Queste, si uniscono ad altre tre materie che si possono scegliere tra un vasto elenco che varia da materie umanistiche, a materie scientifiche fino a comprendere materie pratiche. La scuola impegna gran parte della giornata visto che ci sono moltissime attività extracurricolari a cui prendere parte tra cui club e soprattutto molti sport.
Tra questi ultimi il più comune e più seguito dai sudafricani è il rugby, infatti tutti tifano gli Springboks, ovvero la nazionale. Quanto al rugby, l'atmosfera presente anche a delle semplici partite tra scuole è travolgente.
Proprio a scuola ho formato molte amicizie, visto il tempo che si trascorre insieme durante la giornata. E’ stato molto facile inserirmi a scuola perché sin dai primi giorni tutti mi hanno accolto e aiutato, per cui mi sono sentito fin da subito come a casa.
Solitamente con i miei amici locali e anche altri exchange students (studenti stranieri qui per studio) usciamo nei weekend e andiamo a fare delle escursioni in montagna oppure andiamo in spiaggia, specialmente perchè adesso sta arrivando l'estate.
Parlando di oceani e montagne, qui ci sono dei panorami mozzafiato che fin da subito mi hanno affascinato moltissimo, dalle albe ai tramonti, dalle spiagge alle foreste. A questo cambio di paesaggi si interpone il centro di Città del Capo, città abbastanza moderna e piena di storia, musei e attività da fare.
Tuttavia, lasciando il centro città e i posti turistici alle proprie spalle, Città del Capo ha una vastissima periferia composta da alcuni centri commerciali e moltissimi centri abitati che si alternano ancora oggi con le “Township” composte dalle “shacks”, (dall'inglese “baracche”) nate sotto il regime dell'Apartheid ed ancora abitate maggiormente dalle persone “coloured” e “black” a causa del divario economico ancora presente nella società sudafricana.
Concludendo il Sudafrica è anche chiamato, in inglese, la “rainbow nation” poiché la cultura di questa meravigliosa nazione è molto varia, partendo dal cibo (il cui pilastro è il “braai”, barbecue) andando fino alle lingue. Perciò, non avrei potuto scegliere un posto migliore per trascorrere questa meravigliosa ed unica esperienza.