Hanno denunciato l'aggressione subita dal figlio e poi hanno pensato di farsi giustizia da sé, organizzando una spedizione punitiva, finita con il violento pestaggio di un minorenne, al quale è stato anche fratturato un femore.
Una vicenda allucinante quella ricostruita dalla Squadra Mobile della Questura di Vercelli che, la vigilia di Natale, insieme alla Polfer, ha dato esecuzione a un'ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vercelli, arrestando tre persone che, ora, sono ai domiciliari.
Il motivo scatenante il violento assalto, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe da ricondurre a una precedente aggressione patita dal figlio minore di due degli arrestati a fine novembre, allorquando il ragazzo era stato assalito da un gruppo di giovani nel piazzale antistante la Stazione Ferroviaria di Vercelli, fatto che ha indotto i genitori della vittima, che pure avevano denunciato il fatto, a premeditare e attuare una vendetta personale.
Nella mattina del 9 dicembre, atteso nelle vicinanze della stazione e isolato uno degli aggressori del figlio, i due adulti, sostenuti da un amico, hanno istigato il giovane a vendicarsi dell’aggressione subita, coinvolgendo nella spedizione punitiva anche l’altro figlio minorenne e concorrendo materialmente all’azione tenendo fermo il malcapitato mentre veniva picchiato e ostacolando i tentativi di soccorso di qualche passante che aveva cercato di interrompere il pestaggio.
La violenta aggressione, condotta da più persone anche con l’utilizzo di bastoni e che ha cagionato alla vittima la frattura del femore, è stata interrotta dagli operatori del Posto di Polizia Ferroviaria di Vercelli e delle Volanti della Questura. La successiva attività investigativa ha permesso ai poliziotti, inoltre, di deferire in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino anche i due giovani fratelli.
La vigilia di Natale il cerchio si è chiuso anche intorno ai tre adulti: saranno ora i successi passaggi giudiziari a stabilire responsabilità e gravità delle condotte contestate.