Santhiatese - 21 gennaio 2025, 07:10

La spiritualità che unisce: un ponte tra le Rsa di Borgo d'Ale e Piverone

Incontri che portano conforto e momenti di condivisione tra gli ospiti

La spiritualità che unisce: un ponte tra le Rsa di Borgo d'Ale e Piverone

Un'iniziativa "missionaria" per portare conforto e momenti di riflessione agli ospiti delle Rsa “La Quercia” di Borgo d'Ale e “Rapella” di Piverone, gestite da Sereni Orizzonti, grazie all’impegno della Squadra dell’Immacolata-Centro Volontari della Sofferenza”, guidata da Letizia Ferraris. Il progetto, che affonda le sue radici negli insegnamenti del beato Luigi Novarese, pioniere nella valorizzazione del ruolo degli ammalati nella Chiesa e nella società, sta creando preziosi momenti di condivisione e crescita spirituale in entrambe le strutture.

Ogni venerdì, le sale della Rsa “La Quercia” di Borgo d’Ale si animano grazie a un’innovativa lettura e interpretazione del Vangelo. L’originalità dell’approccio risiede nel metodo che Letizia chiama “della letterina”: i partecipanti pescano una lettera dell’alfabeto e, partendo dalla prima parola che viene loro in mente, iniziano insieme un percorso di riflessione che andrà ad intrecciarsi naturalmente con il messaggio evangelico del giorno. Questa tecnica si è rivelata particolarmente efficace nello stimolare la partecipazione attiva e il coinvolgimento emotivo degli ospiti.

Con cadenza quindicinale, l’attività si estende anche alla Rsa “Rapella” di Piverone, dove l’iniziativa ha assunto una dimensione ancora più inclusiva, coinvolgendo la comunità dei disabili del territorio; alcuni partecipanti giungono persino da Ivrea, accompagnati dai parenti, testimoniando il valore e l’attrattiva di questi incontri. 

«Le attività organizzate dalla Squadra dell’Immacolata sono molto preziose per i nostri ospiti: i volontari hanno una capacità di ascolto, un tatto e una cura incredibili, riuscendo a creare un ambiente sicuro, una vera e propria squadra che anima le giornate di anziani e disabili», racconta la direttrice de “La Quercia” Tina Caputo. «Un immenso grazie a Letizia e a tutto il suo gruppo: Enio con il figlio Giorgio, Pier Michele, Gian Paolo, Luciana, Marina, Elena, Michele e Gabriele, Mirella, Armida, Maria, Maria con il figlio Giuseppe, Franchina, Mariagrazia con la figlia Sara, il diacono Emiliano, Giuliano ed Elena. Grazie a loro siamo vicini alle comunità di Borgo D’Ale e Piverone, alla diocesi e ai parroci Don Silvio e Don Marcellin, che non lasciano mai soli i nostri ospiti», conclude la direttrice. 

c.s.

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