Da Legambiente del Vercellese e della Valsesia; Pro Natura del Vercellese, Valsesia e VCO; Circolo Tavo Burat Pro Natura Biella; Comitato acqua pubblica Vercelli; Attac Italia Vercelli; CGIL Vercelli Valsesia e Biella Riceviamo e pubblichiamo.
Com'era prevedibile, alla vigilia della decisione del Commissario ad acta nominato dalla Regione per la scelta del modello di gestione del servizio idrico dell'Ambito Biellese-Vercellese-Casalese si stanno scatenando tutti coloro che vogliono contrastare l'affidamento in house a una società interamente pubblica partecipata dai Comuni e indurre il Commissario a scegliere la gestione mista attraverso una società pubblico-privata.
Il punto dirimente è uno solo: i ricavi della gestione del servizio devono essere utilizzati per investimenti nel miglioramento della rete acquedottistica, fognaria e del sistema di depurazione (ricordiamo, ad esempio, che il 20% dell'acqua immessa negli acquedotti del Vercellese si disperde e non arriva agli utenti) e per il contenimento della tariffa, come avverrebbe con la gestione da parte di una società pubblica, oppure devono essere drenati all'esterno della società, sotto forma di dividendi, e finire nelle casse dei soci, come avviene con le società miste pubblico-private?
Noi da sempre, fin dal referendum del 2011, riteniamo - come il 95% di coloro che andarono a votare - che l'acqua sia un bene comune, che la sua gestione debba essere interamente pubblica e che non si debba lucrare sulla fornitura dell'acqua ai cittadini. Riteniamo inoltre che la soluzione migliore sia quella di affidare la gestione a una società pubblica partecipata dai Comuni, escludendo le multiutility che sull'acqua fanno business.
Auspichiamo quindi che la scelta commissariale, stante il soddisfacimento delle prescrizioni avanzate (verifica della capacità di investimento e forma societaria), ricada sulla gestione pubblica in house, e che i sindaci di tutto l'Ambito si facciano sostenitori di questa opzione, nella consapevolezza che gli unici ed esclusivi proprietari della società a cui affidare la gestione del servizio idrico integrato devono essere i cittadini tramite le elette Amministrazioni comunali.