Assemblea dei lavoratori, davanti ai cancelli della Sacal di Carisio che, il 3 marzo, ha inoltrato alle Organizzazioni Sindacali Territoriali la comunicazione di procedura di licenziamento di tutte le maestranze. A rischio sono 86 posti. A convocare i lavoratori è la Cgil che, in una nota, rileva come «Dall’estate 2024 si è fatto ricorso a procedure di cassa integrazione ordinaria e a ogni incontro l’azienda ha rassicurato i sindacati di fare il possibile per riprendere la lavorazione con l’accensione dei forni, chiedendo massima comprensione e disponibilità ai lavoratori. Lo scorso febbraio, all’ulteriore richiesta di quattro settimane di Cassa integrazione, la Rsu aziendale e la Fiom provinciale, in riunione con direzione aziendale e Associazione datoriale hanno chiesto alla società di avere delle certezze sulla ripresa lavorativa e sui piani futuri entro il termine della Cigo in essere, anche con la massima disponibilità dei lavoratori, pur di riavviare le attività. La risposta è stata quella di lasciare tutti i Lavoratori a casa. Eppure, in questi anni l’Azienda ha ottenuto risultati economici importanti non reinvestendo però sulla riqualificazione dello stabilimento, degli impianti e sulla loro messa in sicurezza».
La Fiom Cgil ha fatto subito richiesta urgente di incontro con l’azienda e, per un confronto con tutti i lavoratori, ha convocato un’assemblea davanti ai cancelli aziendali dalle 10 di mercoledì 5 marzo.
«Vogliamo chiarezza in merito alle reali motivazioni che hanno portato a questa misura estrema di licenziamento, irricevibile - termina la nota -. Al fine di tutelare al massimo tutte le lavoratrici e lavoratori coinvolti nello stabilimento e anche di chi opera in appalto, coinvolgeremo come sindacato le Istituzioni e tutti gli enti preposti per dare risposte e mantenere l’occupazione».