Politica - 06 marzo 2025, 16:58

«Acqua, la scelta penalizza Vercelli e mette a rischio i posti di lavoro Asm»

Corsaro chiede di impugnare l'atto del commissario. Presentata una mozione urgente a sindaco e Consiglio comunale

«Acqua, la scelta penalizza Vercelli e mette a rischio i posti di lavoro Asm»

Una mozione urgente per chiedere al Comune di impugnare l'atto con il quale il commissario di Egato 2 ha deciso l'affidamento in house del servizio idrico integrato per i prossimi trent'anni. Il documento, invitato nella giornata di giovedì, è firmato dall'ex sindaco Andrea Corsaro e dalla collega di minoranza Maria Eposito. Corsaro, nel suo ultimo mandato, ha sempre sostenuto una posizione contraria all'affidamento inhouse, in considerazione del servizio reso al Comune di Vercelli da Asm, azienda partecipata dal socio privato Iren che, sul fronte del servizio idrico, si è sempre distinta per la qualità dell'acqua, la puntualità del servizio e gli investimenti sulle infrastrutture.

Al termine di un percorso commissariale durato circa un anno, Andrea Fluttero, nominato ad acta dalla Regione per la gestione di questo passaggio, ha comunicato nei giorni scorsi l'approvazione dell'affidamento inhouse, avviando il percorso per l'affidamento del servizio idrico integrato a BCV Acque, spa a controllo pubblico creata da Sii, Cordar Valsesia, Cordar Biella e Am+ di Casale. Nel provvedimento è inserito un cronoprogramma e il mancato rispetto delle tempistiche previste per l'esecuzione delle sue tappe fondamentali prevede l'immediata attivazione, da parte dell'Ambito 2, della gara a evidenza pubblica o dell'affidamento del servizio a un parternariato pubblico - privato , con il contestuale accantonamento dell'affidamento inhouse.

«Il provvedimento commissariale - si legge nella mozione - appare come una concessione  di affidamento condizionata con sospensiva, priva degli elementi necessari previsti dalla legge 201\2022 e dalla normativa del settore».

In particolare, Corsaro ed Esposito sottolineano come: «L'atto deliberativo del commissario individui il gestore unico pur mancando gli elementi previsti dalla normativa e, in particolare: il piano economico finanziario trentennale, la relazione relativa al mancato ricorso alla procedura di mercato, una valutazione sulla migliore economicità della procedura inhouse». Corsaro rileva come, allo stato degli atti, vi sia solo una relazione che attesta come «i gestori diversi da Asm abbiano tariffe più elevate e compiuto insufficienti investimenti, abbiano costi operativi molto elevati e la gestione inhouse non abbia il requisito della maggior economicità rispetto alle altre due previste».

Guardando poi alla realtà vercellese, Corsaro aggiunge: «La scelta effettuata penalizza gli interessi del Comune di Vercelli, dei suoi cittadini, della società partecipata Asm mettendo anche a rischio la posizione dei vercellesi che vi lavorano». 

redaz

SU