Grave atto vandalico, nella notte tra lunedì e martedì, in piazza Municipio: un uomo, ripreso dalle telecamere, ha incendiato una delle corone d'alloro poste sotto la lapide che ricorda le vittime delle Foibe, danneggiando il muro e la targa posta sotto il porticato del palazzo comunale, dalla parte di via Vallotti.
«Condanno fermamente questo esecrabile atto vandalico che rappresenta una profonda offesa alle vittime delle Foibe. Ad agire è stato un delinquente, non ho altri termini, né importa, oggi, quale sia la motivazione che accompagna il gesto», commenta il sindaco Roberto Scheda.
Indignata anche la nota di Fratelli d'Italia: il commissario provinciale, Davide Gilardino, parla di «Un gesto ignobile da condannare senza se e senza ma». «Bruciare le corone in ricordo delle vittime delle foibe significa calpestare la memoria non solo della storia, ma soprattutto della vita. Quel periodo è stato uno dei più bui del nostro tempo e il vandalismo attuato denota inumanità. So che grazie alle telecamere il colpevole è stato visto e confido nell’identificazione. Il rammarico più grande rimane quello di non riuscire a fare mai abbastanza affinché gli errori del passato non si ripetano», conclude.
Anche Emaniele Pozzolo, parlamentare di FdI, esprime il proprio sdegno: «La vandalizzazione della lapide posta dalla Città di Vercelli in ricordo degli italiani morti nelle foibe e perseguitati dal regime comunista jugoslavo è un gesto idiota e al contempo molto grave”», dice.
«Se qualcuno pensa di poter oltraggiare la storia incenerendo simboli pubblici e strappando pagine dai libri si sbaglia di grosso - continua Pozzolo -: perché il ricordo dei crimini atroci subiti, a guerra mondiale ampiamente finita, da migliaia di italiani per mano dei comunisti jugoslavi, con la dichiarata complicità dei comunisti nostrani, è qualcosa che non si incenerisce con un accendino».
In mattinata, il personale comunale si è poi occupato di ripulire e ripristinare il decoro del porticato e del monumento.